Giuseppe Conte perde la carica di capo politico del M5S e Beppe Grillo, in attesa di un'altra svolta giudiziaria, è chiamato da più parti a riprendere il ruolo di grande decisore. Il tribunale di Napoli sospende infatti in via cautelare le modifiche dello statuto del partito, provvedimenti presi il 3 e il 5 agosto 2021 rispetto ai quali la Corte ha individuato la sussistenza di "gravi vizi nel processo decisionale". L'ex presidente del Consiglio si dice certo che la sospensione cautelare sia solo un passaggio provvisorio prima che il tribunale giudichi nel merito e comunque sottolinea: "La mia leadership si basa sulla profonda condivisione di principi e di valori, un legame politico prima che giuridico, che non dipende dalle carte bollate. E lo dico consapevole di essere un avvocato".
Ma in queste ore il M5S, partito più votato alle politiche del 2018, attraversa il momento forse più difficile dalla presentazione in forma partito alle consultazioni elettorali. L'avvocato Lorenzo Borrè, che ha assistito i militanti artefici del ricorso contro contro il nuovo statuto del Movimento 5 Stelle e contro l'elezione di Giuseppe Conte alla guida, chiama in causa il fondatore: "Grillo come garante dovrebbe indire nuove votazioni per i componenti del comitato di garanzia, che dovrebbe individuare i criteri per l'elezione del comitato direttivo. Il tutto dovrebbe avvenire nell'arco di una decina di giorni".
Con la decisione del Tribunale di Napoli - sostiene Borrè - "decade la carica di Conte, in primo luogo. In secondo luogo emerge l'incompatibilità di alcune attuali cariche negli organi di garanzia, con le restrizioni previste dal precedente statuto, che è ritornato in vigore: il precedente statuto, infatti, esclude che dette cariche possano essere ricoperte da soggetti che rivestano incarichi istituzionali".
Il ricorso era stato presentato dai militanti campani Steven Brian Hutchinson, Liliana Coppola e Renato Delle Donne, tra i dissidenti e fondatori del gruppo 'No Alleanze', contro il Movimento 5 Stelle, rappresentato dal legale Francesco Astone.
"Anche i cinque vicepresidenti decadono, essendo cariche non previste dal vecchio statuto - prosegue il legale - e il M5S si trova all'anno zero con l'azzeramento delle sue cariche. Unica via di uscita, la costituzione del Comitato direttivo. Altre fughe in avanti, insistendo con le procedure già annullate dal Tribunale, rischiano di porre il M5S su un binario morto. In questo momento la guida non c'è, il M5S è stato totalmente decapitato".
Ma dall'entourage di Conte filtra sicurezza. "Il leader è Giuseppe Conte, la nostra comunità - dice il senatore Vito Crimi, uno dei personaggi più influenti del partito - ha parlato chiaro. Sono, come sempre, al servizio del M5S e a disposizione per i necessari adempimenti burocratici di questi giorni, che sulla base dell'ordinanza del Tribunale di Napoli, ci porterà a votare nuovamente lo Statuto. Leggo tante inesattezze in giro: l'unica eccezione che il giudice ha accolto è quella relativa alla votazione degli iscritti da meno di 6 mesi. Ma qualcuno pensa davvero che sarebbe cambiato il risultato se avessero votato anche i nuovi iscritti?. Tanto rumore per nulla. Non saranno certo le carte bollate a fermare una voglia di rinnovamento del Movimento 5 Stelle".