GENOVA - L'inchiesta giudiziaria che ha travolto Regione Liguria e che ha portato all'arresto, tra gli altri, del presidente Giovanni Toti (ai domiciliari dal 7 maggio scorso e che domani verrà interrogato dai pm ndr), è arrivata come un uragano anche in consiglio comunale. Il sindaco di Genova Marco Bucci sarà ascoltato dai magistrati come persona informata dei fatti ma non è indagato, già negli scorsi consigli aveva aperto la seduta commentando i difficile periodo che sta attraversando la città. "Andiamo avanti, non ci fermiamo" aveva ribadito Marco Bucci. Nell'appuntamento consueto del martedì, nella giornata di ieri, l'opposizione aveva chiesto spiegazioni sul porto, in relazione alla diga foranea, ma i capigruppo di maggioranza avevano fatto quadrato intorno al primo cittadino. "Non si commentano intercettazioni" hanno ribadito i partiti del centrodestra.
"È una scelta fatta come capigruppo e come forze politiche, il sindaco ha preso la parola due volte negli scorsi consigli e nell'imminenza del fatto, e nella settimana successiva per chiarire la sua posizione e quella del Comune - ha spiegato a Primocanale il capogruppo di Vince Genova in consiglio comunale Paolo Gozzi -. La minoranza voleva mettere al centro indiscrezioni giornalistiche e materiali di indagine che sono le intercettazioni, e metterle al centro del dibattito consiliare. Questi aspetti legati al lavoro della magistratura non possono entrare nell'aula rossa. Si tratta di una scelta giusta per divisione di incarichi e responsabilità".
Arriva poi il monito a non fermarsi, a non bloccare le opere di Genova. "C'è preoccupazione perché la situazione è grave e vi è un'apprensione fattiva con ricadute che non si portino a un nuovo blocco delle opere coinvolte in queste situazioni" rimarca Gozzi, che si affida a un detto popolare, "non si butti via insieme all'acqua sporca anche il bambino". Insomma, no all'immobilismo, nonostante il rischio di stop sia più di una paura. Diversi gli scenari che possono prospettarsi, tra cui le possibili dimissioni del presidente (sospeso) Giovanni Toti e il voto anticipato. Alla finestra c'è il futuro delle liste civiche, a partire da quella del presidente Toti, passando per Vince Genova e Genova Domani.
"Pensare alle elezioni è prematuro ma il futuro sia locale che regionale richiede una spinta civica, nessuno può fare a meno delle liste civiche, come quest'ultime non possono fare a meno dei partiti - commenta il capogruppo di Vince Genova Paolo Gozzi -. Le nostre liste e quelle di Toti non devono essere disperse e potrebbero essere portate su un tavolo regionale in un momento in cui i confini sono sempre più labili. Il nostro gruppo consiliare ha esperienza e può portare il suo contributo". In attesa di capire quale sarà il futuro della Liguria, i movimenti civici ragionano sull'oggi e sul domani.