GENOVA - Dopo un consiglio regionale a dir poco incandescente, andavo in scena martedì 28 maggio, arriva l'ufficialità rispetto alla mozione di sfiducia nei confronti del presidente (sospeso) Giovanni Toti. La data sul calendario è quella del 4 giugno, momento in cui l'aula voterà a favore o contro la richiesta di dimissioni di Toti, al momento agli arresti domiciliari con l'accusa di corruzione e voto di scambio, scattata lo scorso 7 maggio. A ufficializzare la data l'ufficio stampa dell'assemblea legislativa, che ha inviato una sintesi dell'ordine del giorno della prossima seduta.
Il documento è stato firmato dai gruppi consiliari di opposizione: Partito Democratico, Movimento Cinque Stelle (è stato il capogruppo Fabio Tosi a leggere il testo della mozione in aula ndr), Linea Condivisa e Lista Sansa. A non firmare la mozione il partito di Azione perché, ha spiegato poi il suo capogruppo Pippo Rossetti, "non sono stato interpellato, l'ho scoperto dai giornali". Anche se, al momento, risulta che lo stesso consigliere voterà comunque a favore della sfiducia, nonostante l'inceppo con le altre forze politiche e uno scetticismo di base rispetto a un'azione che "non porterà nessun esito".
La mozione in questione è la 109, intitolata 'Sfiducia nei confronti del presidente della giunta regionale'. "Valutato lo scioglimento del consiglio regionale e lo svolgimento di nuove elezioni l'unica strada possibile per restituire dignità alle istituzioni, - si legge nel documento - per evitare una situazione di stallo della Regione e garantire un governo regionale che operi nella piena legittimazione democratica e politica, sfiducia ai sensi dell'articolo 124 del Regolamento interno il presidente della giunta regionale Giovanni Toti". Insomma, un "gesto simbolico" per alzare la tensione e mandare un segnale concreto alla maggioranza, ma che non prevede, all'orizzonte, scossoni politici. Nel frattempo, le forze di Sinistra stanno organizzando una seconda adunata in via Fieschi, chiamando a raccolta la cittadinanza.