GENOVA - La segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, deve avere la memoria corta: pare infatti si sia già dimenticata che Genova è stata l’unica città nella quale l’attuale segretaria riuscì a vincere le primarie nei circoli del partito, scoccando qui la freccia sulle sue reali possibilità di successo. Il suo sfidante alla segreteria, Stefano Bonaccini (a Genova appoggiato da Claudio Burlando), era accreditato di una facile vittoria che, dopo la seconda manche delle primarie, quella aperta a tutto l’elettorato, si trasformò in clamorosa sconfitta.
Il successo genovese di Elly ha un nome e un cognome: Mauro Vianello, da decenni uomo forte del porto, capace di ristrutturare in modo straordinario l’Ente Bacini. Una ristrutturazione che, peraltro, ha fatto molto arrabbiare i potentissimi armatori che si sono visti aumentare considerevolmente i costi per l’occupazione degli spazi per le riparazioni navali: aumenti di tariffa, in realtà, ben reinvestiti nell’ammodernamento delle strutture.
Non è nostro compito entrare nelle vicende giudiziarie che hanno coinvolto Vianello nello ‘scandalo’ genovese, quello in cui assieme a una parte del centrodestra di governo si è impantanato anche un pezzo del Pd. Il presidente di Ente Bacini (attualmente sospeso e sostituito pro tempore da Daniela Ameri) è sotto inchiesta per varie questioni e tra queste anche la famosa consulenza che Paolo Emilio Signorini gli concesse in Iren, società di cui l’ex numero 1 di Palazzo San Giorgio era, fino al 7 maggio, amministratore delegato.
Solo chi non conosce le qualità di Vianello può pensare che la consulenza (valutata 300mila Euro) fosse un semplice regalo a una persona cara: perché se è vero che i due sono amici per la pelle (difficile, negli ultimi anni, vedere l’uno senza l’altro) e che Vianello ha rappresentato in porto la garanzia di una copertura del Pd alla corsa di Signorini verso il secondo mandato, è vero anche che la posizione e le competenze del manager portuale erano un’ottima carta da giocare anche per la multiutility.
Vianello, profondo conoscitore del porto, nato vicino a Paride Batini della Compagnia Unica e con rapporti fortissimi anche con l’attuale Console, si dice infatti che abbia ricevuto quella consulenza in Iren con un compito ben preciso: tessere una tela con l’area di sinistra, quella a lui storicamente più legata, nel comune di Reggio Emilia. A quale scopo? Semplice, nella città emiliana l’8 e il 9 giugno si va al voto per eleggere il Sindaco e il Pd (assieme a tutto il campo largo) ha schierato il medico Marco Massari. Reggio è, con Genova e Torino, uno dei municipi che detengono la proprietà della stessa Iren e l’ambizione malcelata di Genova è creare un asse con l’amministrazione reggiana per rafforzare la propria presenza dentro Iren in contrapposizione al forte blocco di potere torinese.
Vianello, fino a quell’avviso di garanzia, stava tessendo la sua tela proprio all’interno del Pd, quel partito di cui Elly Schlein è oggi segretaria: una posizione che Elly deve, anche, proprio a Mauro Vianello che spinse il partito a compattarsi sul suo nome quando nessuno ci credeva. Visto che Elly Schlein sembra averlo scaricato, per correttezza glielo ricordiamo noi.