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Politica

La prima risposta è arrivata dalla percentuale dei votanti, che ha sfiorato la soglia del 50%, a causa probabilmente dell'inchiesta giudiziaria che si è abbattuta sulla Regione
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La politica ligure, dopo una notte tra proiezioni, dati certi e caffè, tira le somme e commenta l'election day dell'8 e 9 giugno. Le Europee da una parte e le Amministrative dall'altra per testare l'elettorato, soprattutto dopo la maxi inchiesta che si è abbattuta sulla Liguria e che ha coinvolto i vertici della Regione e del porto. La prima risposta è arrivata dalla percentuale dei votanti, che ha sfiorato la soglia del 50%, inferiore rispetto a quella del Nord Ovest. Ad aver avuto un peso, specifico, l'inchiesta giudiziaria, che in parte ha allontanato l'elettorato della Liguria. 

Soddisfazione è stata espressa dal primo partito a livello nazionale e ligure, Fratelli d'Italia, attraverso le parole dell'assessore al Turismo Augusto Sartori: "Le elezioni europee hanno confermato il centrodestra e Fratelli d'Italia come primo partito in Italia a dimostrazione del fatto che se si governa bene gli elettori ti premiano: l'Italia, a differenza di altre importanti Nazioni europee, ha un Governo e una maggioranza stabile rafforzata ancora di più da questa tornata elettorale. A livello regionale Fratelli d'Italia ha ottenuto il 26,77% migliorando di oltre 2 punti percentuali il risultato delle politiche di due anni fa facendo sì che ad oggi sia il primo partito della Liguria. Siamo andati benissimo a Portofino (43,6%), Santa Margherita (35,8%) e in generale in tutto il Tigullio. Anche a livello di coalizione il centrodestra migliora rispetto alle elezioni del 2022: l'onda lunga dell'inchiesta che ha coinvolto il nostro presidente non ha influito quindi sul voto degli elettori che ci ha scelto perché evidentemente stiamo amministrando bene questa regione. Voglio congratularmi infine con il nostro candidato ligure Stefano Balleari che ha ottenuto uno splendido risultato con circa 15 mila preferenze: sono certo che lo ritroverò in Consiglio regionale ancor più battagliero di prima". Parole a cui fanno eco quelle della consigliera regionale Veronica Russo: "Non posso che essere soddisfatta del risultato di Fratelli d'Italia sia a livello nazionale che ligure. Nel dettaglio, ottimo il risultato ottenuto a livello regionale dove siamo risultati il primo partito migliorando di 2 punti percentuali il risultato delle politiche di due anni fa e dove il nostro candidato ligure Stefano Balleari ha ottenuto ben quasi 15 mila preferenze. Splendido il 33,41% ottenuto in provincia di Imperia e magnifico il 38,70% registrato a Vallecrosia e nei paesi limitrofi: eravamo sicuri di fare un buon risultato perché lo abbiamo visto dal 'sentimento' delle persone che sono venute in queste settimane nel punto di ascolto permanente che da diversi anni abbiamo aperto in città e che è sempre più un luogo molto apprezzato dai miei concittadini. Fratelli d'Italia è un partito che sta vicino alla gente e ascolta le persone: conosciamo il Paese reale perché lo viviamo ogni giorno alzandoci presto la mattina per andare al lavoro". 

Primo partito a Genova, con oltre il 30% dei consensi, 26,2% in Liguria, questi i numeri del Partito Democratico che all'unisono chiede di andare al voto anticipato per le Regionali, dopo l'inchiesta che ha coinvolto il presidente (sospeso) Giovanni Toti, agli arresti domiciliari con l'accusa di corruzione, falso e voto di scambio. "Il Partito Democratico ha stravinto a Genova, ed è il primo partito nella nostra città metropolitana. Vince grazie alla speranza che Elly Schlein ha saputo rappresentare in questi mesi - ha dichiarato il segretario metropolitano Simone D'Angelo -. Vince grazie alla direzione intrapresa in questi anni di lavoro, abbandonando l’idea di inseguire un pallido moderatismo, del tutto incompatibile con la radicalità delle sfide di fronte a noi. Sapendo mettere al centro un’agenda sociale marcatamente progressista con al primo posto la lotta alle disuguaglianze crescenti in una città sempre più ingiusta. Ci sarà tempo per analisi profonde e pensieri lunghi. Ma oggi usciamo da queste elezioni consapevoli che senza il Partito Democratico non esiste alternativa alla destra. Ma che l’alternativa non può costruirsi inseguendo opportunismi e opportunisti. La maggioranza di destra non esiste più. A Genova e in Liguria. Esiste un’alternativa".

Ottimo risultato anche per Forza Italia, che ha sfiorato il 10%, superando la Lega di Matteo Salvini. A conferma di ciò, le parole del coordinatore regionale degli azzurri Carlo Bagnasco. "Grande risultato di Forza Italia alle elezioni europee, anche la Liguria ha contribuito in maniera importante al positivo esito elettorale. Forza Italia, seconda forza del centrodestra, sempre più determinante per la coalizione di governo nazionale ed europeo, Antonio Tajani, il suo operato, il suo equilibrio e la sua lealtà, sempre più decisivi per il nostro paese. Forza Italia cresce e si afferma in Liguria, a Rapallo ottiene il 15%. Il modo migliore dei miei concittadini di dimostrarmi la loro stima e il loro affetto". 

Risultato sotto le aspettative per il Movimento Cinque Stelle, che si è attestato al 10%, ma che dalla dirigenza ligure viene commentato come mediamente positivo soprattutto in regione, in vista soprattutto delle future Regionali. "In Liguria il MoVimento 5 Stelle si attesta sul 10,19% complessivo, segnando il miglior risultato di tutto il Nord Italia. Siamo inoltre all’11,20% per quanto riguarda la provincia di Genova, mentre con il 12% ottenuto nel capoluogo ci avviciniamo al dato ligure delle Politiche del 2022, confermando il trend che ci vede sempre più radicati sul territorio. Vero, oggi il dato nazionale non ci soddisfa, ma il 10% circa non si allontana di molto da una percentuale comunque attesa. Potevamo ottenere di più? Si può sempre fare meglio, ma per quanto riguarda la Liguria è un risultato che ci fa ben sperare e ci dà forza per le prossime regionali. Con questi numeri, e grazie al grande lavoro fatto sui territori dai nostri attivisti e portavoce, partiamo da un buon risultato con l’obiettivo di migliorarlo ancora".

Delusione per Stati Uniti d'Europa: la lista che vedeva come principali protagonisti Matteo Renzi e la sua Italia Viva e Emma Bonino con +Europa non ha raggiunto la soglia di sbarramento del 4%. "Ci sono battaglie che ti cambiano la vita e che vale la pena combattere a prescindere dall’esito - ha dichiarato in una nota Raffaella Paita, che nonostante i suoi 15mila voti non è riuscita ad entrare al Parlamento Europeo proprio per il risultato negativo della lista -. Lottare per un’Europa più forte e autorevole nel mondo significa investire sul futuro, specie dei giovani. Significa battersi per la democrazia, per i diritti, per i nostri valori. Per questo sono stata orgogliosa della lista Stati Uniti d’Europa. E per questo mi sono candidata al fianco di Matteo Renzi. Il primo ringraziamento va a lui. Per averci creduto e per aver fatto una bella e generosa campagna. Ha raccolto 200000 preferenze in 4 collegi e, se fosse stato candidato anche nel Nord est, oggi probabilmente il 4 % ci sarebbe. Grazie anche a Emma Bonino per aver lanciato una sfida giusta e di prospettiva strategica. Grazie a tutti i militanti che hanno con generosità e con enorme impegno lavorato inseguendo quel sogno. Per un soffio non abbiamo raggiunto il 4%, per un soffio non abbiamo eletto parlamentari europei. Analizzeremo le ragioni senza farci sconti, sempre e solo guardando avanti. Anche se due cose sono chiare: se qualcuno non avesse deciso di rompere il Terzo Polo e poi di non aderire al progetto Stati Uniti d’Europa, oggi i riformisti avrebbero rappresentanza e i sovranisti sarebbero meno spavaldi. Secondo, la battaglia non è finita perché di riformismo l’Europa e l’Italia hanno un disperato bisogno. Quanto a me, era tanto tempo che non mi candidavo a preferenze. Avere raccolto 15000 voti, arrivando terza in lista, mi fa capire che il mio impegno per recuperare forza e sostegno è stato capito e, almeno in parte, premiato. E poi ho capito un’altra cosa: che la campagna di mostrificazione che ho subito in Liguria si sta sgretolando. C’è voluto tempo per recuperare, c’è voluto sangue freddo, tante notti di pianto per quella inchiesta sull’alluvione ingiusta finita nel nulla, c’è voluta quella forza di volontà che è il mio peggior difetto e la mia più grande alleata. Ora non ho più paura di chiedere un voto per me. Ne sono arrivati tanti e inaspettati. Ho perso, abbiamo perso, ma le nostre idee vinceranno. In Liguria prepariamo una bella sfida da giocare, perché “il coraggio certe volte è così naturale”.

Delusione anche per Stefano Balleari: il consigliere regionale di Fratelli d'Italia ha raccolto 14.972 voti che però non bastano per scalare la graduatoria ed entrare in Parlamento. "Purtroppo non sono bastati i quasi 15.000 voti per essere eletto, e lo dico nella serenità più totale di colui che ha fatto il massimo in questa tornata elettorale! Orgoglioso di quanto raccolto soprattutto in Liguria, dove l'intera popolazione è quasi pari a quella della città di Milano. Orgoglioso di chi ha lavorato per me e per il partito - pancia a terra e con le proprie forze - in questa campagna elettorale. Ci siamo battuti come leoni. Ringrazio tutti coloro che hanno creduto in questa candidatura e mi hanno sostenuto".