Il consigliere regionale della Lega e presidente della III Commissione Attività Produttive Sandro Garibaldi interviene nel dibattito aperto da Primocanale sulla Gronda di Genova, un'opera di cui si parla da troppi anni e che appare sempre più difficile da realizzare. (LEGGI QUI)
Raccolgo il vostro invito e partecipo volentieri alla discussione sulla necessità di una infrastruttura come la Gronda di Genova. Sulle vostre pagine ho letto i commenti più disparati. Se da una parte capisco (ma non comprendo) la battaglia del sindaco di Imperia Claudio Scajola per promuovere le opere sul suo territorio a scapito delle altre, francamente non capisco il coro della sinistra genovese che gli fa da eco e avalla l’idea di perdere soldi e opportunità.
Difendere la Gronda di Genova vuol dire difendere il progresso, la sicurezza e il bene collettivo. Dal punto di vista progettuale e realizzativo l’opera non si è mai fermata. Risoluzione delle interferenze, bonifiche, preparazione del campo base ed espropri sono andati avanti. Gli oltre 200 milioni spesi finora per il Lotto Zero sono un attestato di determinazione per raggiungere l’obiettivo. Anche l’osservatore più in malafede non può che ritenerla un’azione positiva.
Il sindaco Scajola e i gufi di sinistra possono mettersi il cuore in pace: la Gronda si farà. Così come il Tunnel della Valfontanabuona, una tessera del puzzle che compone una infrastruttura strategica che trasformerà il nostro territorio in modo positivo. Una chiave per migliorare la connettività tra costa ed entroterra, riducendo significativamente i tempi di percorrenza. Investimenti che vanno contro il depauperamento provocato da oltre 20 anni di torpore e status quo da cui ci stiamo risvegliando grazie al lavoro svolto dal centrodestra in Regione.
Vent’anni fa chi era al governo e aveva il potere di cambiare le cose, ha scelto di abbandonare Genova al suo destino. Le infrastrutture sono state trascurate, i progetti vitali per il nostro sviluppo sono stati messi da parte e la Liguria nel suo complesso è stata lasciata indietro rispetto ad altre realtà italiane ed europee. Non possiamo più permetterci di rimanere indietro. Abbiamo già sofferto troppo a causa di ritardi e mancate opportunità.
Oggi, le stesse persone che all’epoca non hanno agito per il bene di Genova affermano di avere le soluzioni pronte… valorizzando però i loro territori. I liguri hanno capito la tiritera e non si fanno più illudere. La Gronda di Genova e il Tunnel della Valfontanabuona sono un’opportunità concreta per migliorare la rete viaria e rendere il nostro porto più competitivo. È il momento di guardare al futuro con determinazione e di sostenere progetti come questi, che fanno la differenza. Invito tutti – e i genovesi in particolar modo – a riflettere su queste considerazioni e a unirsi nella difesa del diritto a un futuro migliore