GENOVA - Il ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti Matteo Salvini sarà in Liguria ma non in via Pisanello, ad Ameglia, bensì a Genova, alla Stazione Marittima, nel cuore portuale del capoluogo ligure. Rimandato l'incontro odierno con il presidente (sospeso) Giovanni Toti, dallo stesso richiesto per affrontare diversi nodi fondamentali per la Regione, a partire dalle opere strategiche fino ad arrivare alle potenziali dimissioni, Salvini racconterà le prossime tappe infrastrutturali della Liguria. Lo scambio di vedute con Toti ha ottenuto il parere positivo della Procura di Genova. Per questo motivo Toti incontrerà Salvini ma anche i suoi più fedeli assessori, Giacomo Giampedrone e Marco Scajola. Il gip Paola Faggioni deciderà a stretto giro e lo scambio di vedute potrebbe avvenire già questa settimana. "L'Italia dei Sì 2023-2032. Progetti e grandi opere in Italia", è questo il titolo della presentazione itinerante dei progetti infrastrutturali per il paese tenuta dal vicepremier e segretario della Lega Salvini.
L'appuntamento è fissato alle 17 e dovrebbe durare un'ora e mezza circa. L'obiettivo è quello di presentare i progetti in itinere che riguardano le opere in Liguria, con un aggiornamento rispetto ai tempi su Diga e Gronda in primis. Inoltre verrà "sottoscritto tra le parti interessate il Protocollo d'Intesa per il potenziamento del collegamento pedonale tra la stazione ferroviaria Piazza Principe sotterranea e la Stazione Marittima". Una data da cerchiare sul calendario per quanto riguarda il Mit, alla presenza della politica e delle istituzioni liguri e genovesi, in un quadro complicato a causa dell'inchiesta giudiziaria che si è abbattuta sulla Regione. Sullo sfondo però, i ritardi illimitati sulla Gronda (e la mancanza di risorse come sottolineato dal viceministro alle Infrastrutture Edoardo Rixi ndr) e quelli da decifrare sulla Diga di Genova. Nel frattempo, nel centrodestra, in attesa di capire se verranno confermati gli incontri richiesti da Giovanni Toti con alcuni esponenti della giunta, il clima è surriscaldato e in fibrillazione.
Alla finestra rimane il voto anticipato, con l'intenzione in parte svelata dalla lettera scritta all'avvocato da parte del presidente ligure, che parlava "del peso della poltrona e di come sia una liberazione poter ridare parola agli elettori". Ad alterare gli equilibri interni alla maggioranza le parole del presidente ad interim Alessandro Piana contro il trasferimento del Golar Tundra nelle acque di Vado (nel Savonese), espressione che non è piaciuta agli arancioni di Giovanni Toti, da subito fautore del trasferimento della nave rigassificatrice. L'accordo, tra Toti e la premier Meloni, era avvenuto nei mesi scorsi con il trasferimento da Piombino e Vado. Salvini nel suo pomeriggio genovese avrà anche modo di testare la posizione politica della Lega in Liguria, tra l'ipotesi delle elezioni anticipate e le mosse future del suo partito. È stato proprio il Carroccio, con le parole del suo leader Salvini, ad aver difeso da subito la posizione dell'ex eurodeputato azzurro, ribadendo la fiducia nel suo operato. Almeno apertamente, al momento, sembrerebbe proprio la Lega il partito (insieme alla Lista Toti ovviamente ndr) a voler proseguire con la legislatura, senza ricorrere a elezioni.