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Politica

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di Giorgia Fabiocchi

GENOVA - La lettera amara del presidente della Liguria Giovanni Toti indirizzata al suo legale Stefano Savi, ma di dominio pubblico attraverso i media, ha gettato nell’incertezza e in parte nello sconforto la maggioranza di governo regionale. “Il peso della poltrona” da una parte e “la liberazione poter dare la parola agli elettori” dall’altra, rimbalzano da venerdì scorso tra i corridoi di piazza De Ferrari e nelle chat della giunta e dei partiti di centrodestra. Non un vero passo indietro, nella lettera non compare mai la parola “dimissioni”, ma l’intenzione da quello che si sibila in Regione, è che Toti possa spingere per mettere fine al suo mandato, per provare a vedersi allentate le misure cautelari.

Il presidente infatti, si trova ai domiciliari nella sua villetta di Ameglia dallo scorso 7 maggio e il tribunale del Riesame ha dato parere negativo all’istanza di revoca presentata dalla difesa. La sensazione che trasuda è che il centrodestra attenda alla finestra la decisione di Toti, che potrebbe essere assunta già durante i colloqui dei prossimi giorni con gli assessori fedelissimi Giampedrone e Scajola e, in separata sede, con il ministro Salvini. Nel frattempo però, il presidente ad interim Alessandro Piana mantiene la barra dritta.

“Si tratta di dichiarazioni plausibili e pertinenti del contesto stesso del respingimento del tribunale del Riesame, quindi sono legittime e bisogna anche tenere conto della componente umana, detto ciò conosciamo Toti abbastanza bene da pensare che sicuramente voglia tenere duro e voglia dimostrare la propria estraneità ai fatti che gli vengono attribuiti e soprattutto dimostrare di aver sempre agito nell’interesse della Regione e dei liguri - dichiara a Primocanale Alessandro Piana -. La dimostrazione è la giornata odierna (a Genova per presentare le grandi opere era presente il ministro del Mit Matteo Salvini ndr) e le pratiche che si vogliono portare avanti in Liguria, e credo che la maggior parte di questi investimenti vadano attribuiti al presidente Giovanni Toti”.

Un plauso quindi al lavoro svolto dall’ex eurodeputato forzista, nonostante Piana sul rigassificatore abbia sconfessato il trasferimento a Vado voluto dallo stesso presidente. Ma quelle parole, al momento, sembrano acqua passata. Piana, se Toti vi comunicasse che vuole dimettersi, quale sarebbe la vostra reazione? Accettereste la sua volontà? “Ma assolutamente sì, noi accettiamo qualsiasi scelta del presidente Toti, siamo perfettamente consci delle situazioni quindi siamo sempre pronti, così come ci siamo fatti trovare pronti nel 2015 per portare avanti la sua grande opera che dura da quasi dieci anni. E siamo altrettanto pronti per qualsiasi cosa dovesse optare” commenta il facente funzioni Piana. Insomma, atteggiamento attendista e attenzione alle prossime mosse di Toti che, inevitabilmente, ricadrebbero su tutta la giunta regionale. Mentre il tempo, verso il voto anticipato, scorre per tutti inesorabilmente.

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