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Politica

Non si placano le polemiche dopo la nomina. Discussioni in consiglio regionale e comunale
1 minuto e 45 secondi di lettura
di Mat.A

"Ho accettato l'incarico di presidente del cda di Spininvest perché mi è stato proposto di prestare la mia opera professionale per accompagnare un nuovo percorso in grado di garantire continuità al gruppo industriale, nel segno della trasparenza e della legalità e anche a tutela e garanzia delle centinaia di lavoratori e del loro posto di lavoro". Così David Ermini in una nota a proposito della nomina a presidente della holding del gruppo di proprietà di Aldo Spinelli. Nomina che sicuramente ha fatto molto rumore creando malumore e imbarazzo nella coalizione di centrosinistra già in piena campagna elettorale.

"Se non fosse stato così non credo che la proposta sarebbe stata rivolta a me - scrive Ermini -. Il mio percorso istituzionale parla da solo. Ho svolto i miei incarichi con disciplina e onore e così sarà anche adesso. Le vicende processuali non entrano in alcun modo nella mia scelta. I processi faranno il loro corso e sono noti l'equilibrio e la competenza dei magistrati genovesi a cui va il mio profondo rispetto. Non c'entrano nemmeno vicende politiche. Ho le mie idee, come tutti sanno ma mai mi hanno impedito, in tutti i ruoli ricoperti, di tenere un comportamento equilibrato e rispettoso delle istituzioni e del lavoro professionale che da un anno e mezzo ho ripreso a svolgere con passione".

La nomina di Ermini è stata oggetto di forti polemiche in Consiglio Regionale della Liguria. I consiglieri della Lega hanno alzato alcuni cartelli con i titoli dei giornali che citavano 'l'imbarazzo del Pd'. La consigliera Sonia Viale ha chiesto la parola per denunciare che "le dimissioni di Toti sono un pugno nello stomaco alla sovranità popolare, che è stata messa in un angolo, mentre l'ex vicepresidente del Csm e membro in carica della direzione nazionale del Pd va a lavorare per la holding del Gruppo Spinelli, una pagina nera nella storia della Repubblica italiana".

In consiglio comunale il capogruppo di Uniti per la Costituzione Mattia Crucioli, che potrebbe anche candidarsi alle prossime regionali, ha presentato un articolo 55. “Quale è il senso di queste commistioni tra affari e politica? Cosa può dire la politica di fronte a questo?”.