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Politica

Il leader di Forza Italia pretende che non ci siano pregiudizi su esponenti di Forza Italia
2 minuti e 14 secondi di lettura
di Matteo Cantile

ROMA – Antonio Tajani 'candida' Carlo Bagnasco alla presidenza di Regione: il ministro degli esteri e leader di Forza Italia ha lanciato il nome dell'ex sindaco di Rapallo, e coordinatore regionale del partito, a margine di una conferenza stampa.

“Non vogliamo pregiudizi nei confronti di Forza Italia – ha detto Tajani – così come non ne abbiamo noi nei confronti di nessuno. Edoardo Rixi è certamente un candidato autorevole ma anche Bagnasco lo è: peraltro – ha aggiunto il ministro – secondo gli ultimi sondaggi ha anche molto consenso”.

Tajani ha battuto il classico 'colpo', così da ricordare alla coalizione che il partito azzurro vuole giocare un ruolo alle prossime regionali liguri: “L'incontro di oggi con Gasparri non è casuale, visto che il Senatore è anche il nostro responsabile enti locali – spiega Tajani – ma quello non è un tavolo di trattativa perché non è Toti che potrà decidere il nome del candidato”. Rispetto alle parole al miele degli altri esponenti della maggioranza, insomma, il leader di Forza Italia appare decisamente più freddo.

Toti, al contrario, uscito dall'incontro con Gasparri ha usato invece toni molto concilianti: "Non c'è nessuna ruggine con Forza Italia, è il partito da cui provengo, fondato dalla famiglia Berlusconi di cui mi onoro di essere amico ed è un partito dalla solida impostazione garantista che mi ha difeso con vigore nel periodo difficile che ho passato". 

La candidatura di Carlo Bagnasco, che in ogni caso concorrerà alle elezioni regionali assieme ad altri nomi eccellenti del partito, tra questi Claudio Muzio, si aggiunge a quelle già sul tavolo da qualche giorno: oltre al citato Rixi, che per ora ha risposto “no grazie”, restano in corsa Ilaria Cavo, Giacomo Giampedrone, Marco Scajola e Pietro Piciocchi.

I primi tre sarebbero in perfetta continuità con l'esperienza totiana, il quarto è invece l'asso nella manica per portare il 'modello Bucci', giudicato politicamente attrattivo, nel resto della Liguria: su Piciocchi, piuttosto, la perplessità è quella di trovare un amministratore altrettanto valido che possa eventualmente sostituirlo nella carica di vicesindaco di Genova, visto anche il momento delicato, con tutti gli investimenti Pnrr da mettere a terra.

Ma l'impressione è che la strada per trovare il successore di Toti sia ancora piuttosto lunga: va capito quale ruolo vorrà giocare il primo partito della coalizione, Fratelli d'Italia, che potrebbe pretendere l'ultima parola; ci sono poi altri attori di un certo rilievo, per esempio il sindaco di Imperia Claudio Scajola, che potrebbero inserirsi con proprie proposte.

Di certo sembra tramontata, a meno di nomi nuovi da provare a convincere, la strada del civico puro, dell'esponente della società civile che si presti alla politica: le personalità sondate, dal Magnifico rettore dell'Università di Genova Federico Delfino al presidente dell'Ordine dei medici Alessandro Bonsignore fino al patron dell'acquario Beppe Costa hanno gentilmente declinato.