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Politica

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di r.p.

GENOVA - "Il Ministro dell'Interno Matteo Piantedosi ha reso al Consiglio dei ministri un'informativa in merito alle consultazioni elettorali regionali e al turno autunnale di elezioni amministrative per il rinnovo dei Consigli Comunali sciolti per infiltrazioni o condizionamenti della criminalità organizzata. Il Consiglio dei ministri ha espresso la raccomandazione alle Regioni di evitare la frammentazione degli appuntamenti elettorali e di convergere verso un'unica data di voto". Lo riferisce il comunicato di Palazzo Chigi al termine della riunione.

In Liguria il voto è in programma il 27 e 28 ottobre mentre in Emilia Romagna per il 17 e 18 novembre con l'Umbria che deve ancora stabilire la data ma ha già fatto sapere che è tecnicamente impossibile votare a ottobre in concomitanza con la Liguria. L'Regione Emilia-Romagna è rimasta delusa dalla proposta del governo di trovare un accordo fra Regioni sulla data dell'election day. In ambienti della Regione, infatti, ci si aspettava dal governo una proposta concreta sulla data, che dopo l'assenso delle Regioni si trasformasse in un decreto con la forza di superare i vari ostacoli normativi. L'Emilia-Romagna ritiene dunque pressoché impossibile che le tre regioni possano accordarsi su una data senza l'intervento del governo e la macchina organizzativa va avanti per votare il 17 e 18 novembre.

Il governo, nei giorni scorsi, ha informalmente sondato i vertici della Regione per capire se ci fosse l'intenzione di anticipare le elezioni al 27 ottobre, ma in quel caso sarebbe rimasta fuori l'Umbria. "Non è un Election Day se vanno al voto due regioni su tre - aveva detto ieri la presidente facente funzione Irene Priolo - senza l'Umbria non ha senso. Quale sarebbe il valore aggiunto. Per cambiare la data ci deve essere una richiesta formale del governo che ci chiede di spostare il voto e deve essere giustificata dal fatto che si vada tutti in quella direzione".