GENOVA - Quale potrebbe essere il regalo che Matteo Renzi, leader di Italia Viva, potrebbe fare al centrodestra? Non ha dubbi Giovanni Toti, a tuttotondo sulla politica ligure, dopo il 7 maggio scorso, quando sulla Regione si è abbattuta la maxi inchiesta giudiziaria che ha coinvolto l'oramai ex presidente di Regione Liguria. Dicevamo, qual è il presente di Renzi all'attuale maggioranza? "Se Renzi volesse fare un regalo al centrodestra andrebbe con Andrea Orlando perché farebbe fuggire persone a sinistra, che di vedersi sul palco con Matteo Renzi non ne vuol sapere, anzi avrebbe successivi problemi di orticaria, problemi dermatologici e gastrointestinali importanti - ironizza, ma non troppo, Giovanni Toti a Primocanale -. A me dispiacerebbe molto vedere Renzi così, come mi dispiace vedere il mondo di Calenda su un palco dove siedono persone che da quell'esperienza lì non hanno nulla a che vedere e a che spartire".
Secondo Giovanni Toti, Renzi ha provato a costruire in Italia un Pd come il New Labour di Tony Blair, ovvero un Pd, a detta di Toti "uguale per valori e idee alla Lista Toti o alla lista arancione Avanti Liguria, che guardi alle imprese e al merito e non a una uguaglianza piattente, qualcosa di grintoso e competitivo, un po' darwiniano". L'attacco non è solo a Renzi, ma anche a Calenda: "Vederlo con chi fa referendum contro job act o vuole le 35 ore settimanali, è qualcosa che francamente mi dispiacerebbe più da Giovanni Toti. Se io dovessi tifare direi ragazzi tutti di là, perché chi a sinistra vuole il salario minimo non può stare sul palco con i riformisti, per rispetto agli elettori. È legittimo, dopodiché mi spiace dare la patente a una coalizione con dentro Sansa e Avs, dicendo che si è riformisti blairiani europei come si spaccia Renzi. Come se io mi dessi la dignità di olimpionico con la disciplina da scatto, magari il lancio del peso ok, finché non devo gareggiare però" ha concluso Giovanni Toti.
Nel frattempo, a conferma che a sinistra gli elettori siano tutt'ora iper scettici alla presenza in coalizione di Renzi e Calenda, il sondaggio che Primocanale ha commissionato a Tecné. Infatti, il 93% degli elettori di centrosinistra e il 79% del totale degli elettori ritengono che sia meglio "una coalizione con partiti omogenei per poter governare la regione in caso di vittoria" rispetto a "una coalizione con dentro tutti i partiti alternativi al centrodestra perché l’importante è vincere" LEGGI QUI. Da Roma, ma anche dalla Liguria, nonostante le diverse spaccature interne, e salvo colpi di scena, Renzi e Calenda - eterni nemici - hanno speso parole positive nei confronti del sindaco Marco Bucci (candidato ufficiale del centrodestra ndr) ma hanno ribadito la scelta di campo già anticipata nelle scorse settimane: "rimaniamo nel centrosinistra". E che questa decisione possa diventare un boomerang, lo dirà solo il tempo, che scorre inesorabilmente verso il 27 e 28 ottobre.