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Politica

Visita genovese per la leader dem che ha posto l'accento sulle priorità dell'agenda politica del centrosinistra in Liguria
5 minuti e 3 secondi di lettura
di Silvia Isola e Giorgia Fabiocchi

GENOVA - A chiudere le feste dell'Unità in Liguria del Partito Democratico e ad appoggiare il candidato del centrosinistra, Andrea Orlando, alle prossime elezioni regionali in Liguria Elly Schlein, in piazza Don Gallo a Genova, scommettendo nonostante il maltempo sul Centro Storico come location per il comizio elettorale, trasmesso in diretta su Primocanale. "Noi volevamo stare in mezzo alla gente e non chiudendoci in un albergo", attacca la leader dem, riferendosi all'apertura della campagna elettorale del competitor Marco Bucci all'interno dell'hotel Bristol. "Per noi la questione identitaria è la difesa della sanità pubblica dai tagli, cosa che ha fatto la destra in questa regione, che ha tagliato i finanziamenti e l'ossigeno. Continuano a parlare di investimenti, quando gli investimenti stanno scendendo da quando Giorgia Meloni è a Palazzo Chigi. La destra vuole una sanità a misura del portafoglio delle persone, chi quei soldi non ce li ha sta rinunciando a curarsi e i liguri ne hanno fatto le spese". 

"I dati sono che qui a Genova si aspetta 430 giorni per una colonscopia programmata, alla Spezia 320 giorni per una mammografia: se bisogna aspettare per fare prevenzione, che prevenzione è? Sono stata anche io all'ospedale Galliera ad ascoltare i medici, in stazione oggi ho incontrato un oss: basta al lavoro precario nella sanità. Se si svuotano i reparti, con la fuga dei medici all'estero, è così che si allungano le liste d'attesa"

"Dobbiamo pensare al diritto della salute di tutti, attraverso le case di quartiere e gli ospedali di comunità. Dobbiamo pensare ai caregiver, avere più cura e servizi per le persone con disabilità, mettere più risorse per la salute mentale. Non vogliamo più sentire parole di segregazione dalla destra", attacca Schlein, ribadendo la priorità del campo largo alle prossime elezioni regionali. La scelta della piazza Don Gallo non è casuale in quanto simbolo della lotta alle diseguaglianze. Un no secco allora alla discriminazione nelle classi di studenti italiani e stranieri, perché "a scuola abbiamo soltanto bambini e bambine e degli stranieri di cui parla la destra, il 70% è nato in Italia ed è italiano. Vogliamo investire poi negli asili nido: per la prima volta abbiamo una donna al Governo, ma si taglia il sociale e il carico dei nuovi nati rimane sempre più sulle famiglie e sulle donne, investire nei servizi significa far sì che le donne non rinuncino a lavorare per fare una famiglia". E poi il contrasto alla precarietà e il ribadire la necessità di un salario minimo: "Io non sopporto la destra che per anni ha fatto demagogia sull'immigrazione, ma ha fatto finta di non vedere l'emigrazione. E nella Repubblica fondata sul lavoro, basta i morti di stage o i lavoratori che non tornano a casa". 

Si è parlato anche dell'emergenza climatica e dell'importanza della prevenzione e della messa in sicurezza anche in Liguria di un territorio fragile. "Anche in questa regione serve una legge per lo stop al consumo del suolo, perché si è cementificato troppo". Al candidato Andrea Orlando gli auguri per questa campagna elettorale lampo e un ringraziamento per la sua competenza sul lavoro. Non è mancato un riferimento alla maxi inchiesta. "A processi aperti non si commenta, per la separazione dei poteri. Ma mi ha lasciato sorpresa il silenzio davanti al patteggiamento di Giovanni Toti, che è un'ammissione di colpevolezza, della destra. Noi abbiamo bisogno di persone perbene ed è per questo che sosteniamo Andrea Orlando per una Liguria migliore". 

Ad aprire il comizio il segretario provinciale del Partito Democratico Simone D'Angelo che nel suo intervento ha voluto ribadire come la sinistra debba essere "colei che riporta avanti chi è rimasto indietro". Su questa lunghezza d'onda è Andrea Orlando, che dal palco attacca il rivale Marco Bucci: "Vogliamo costruire un'altra idea di democrazia, è inutile che si offendano ma qui è diventata una oligarchia. La democrazia si ottiene parlando con tutte le persone, io non credo in istituzioni guidate da persone sole al comando. Voglio dire con molta nettezza quello che voglio fare, io voglio lavorare per una reindustrializzazione sostenibile della nostra regione, è inutile contare i posti di lavoro se quei posti non garantiscono uno stipendio per tutto il mese, i ragazzi che studiano la prima cosa che pensano per trovare un lavoro corrispondente alle proprie aspettative è quello di andare da un'altra parte, dobbiamo costruire una regione con lavoro di qualità, con un'industrializzazione 2.0, capace di garantire una vera occupazione. Noi abbiamo tutto da perdere da un paese diviso, incapace di affrontare la crisi sociale, sanitaria e demografica". E poi ha voluto dettare le priorità della sua agenda politica: legalità, lavoro, sanità, inclusione e stop alla cementificazione. 

"Nella nostra regione è scomparsa completamente dal dibattito pubblico, oggetto anche della maxi inchiesta, la presenza della criminalità organizzata nella Liguria. No a tutte le mafie, questo è il nostro no! Lo voglio dire a Bucci. Non possiamo continuare a piangere ad ogni evento climatico sui danni provocati dalle calamità, noi dobbiamo prevenire e fare una legge contro il consumo del suolo. In questi giorni sono stato oggetto di attacchi da tutti i candidati, è segno che sono nervosi e che stiamo dettando noi l'agenda di questa campagna elettorale. Gli ultimi attacchi provengono dall'assessore alla sanità Angelo Gratarola, messo lì a fare il front runner dal centrodestra. L'onorevole di Fratelli d'Italia Matteo Rosso ha commentato che è andato tutto bene in questi 8 anni di governo, tranne la sanità. L'85% del bilancio è per la sanità, che cosa è andato bene? Dobbiamo dare nuovamente dignità alla sanità pubblica, con una giusta retribuzione per gli organici. Alisa non serve a nulla, noi siamo per abolirla e lo dichiariamo apertamente. In questi giorni si parla di classi differenziali, noi siamo per l'inclusione.

"Abbiamo una società che invecchia dove la solitudine rischia di essere il debito più grande e noi dobbiamo dire agli anziani che non li abbandoneremo. La nostra Liguria deve battersi per la reindustrializzazione sostenibile e la lotta alle disuguaglianze, tra classi, generi, tra chi vive in città e chi nell'entroterra. Sindaco Marco Bucci, parafrasando 'C'è vita anche su Marte', 'C'è vita anche oltre Cogoleto, posso testimoniarlo'. La Liguria è parlare con tutti, specialmente con le persone che si sono allontanate dalla politica"