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Politica

Non resta che aspettare le prossime settimane per capire quali saranno i nuovi equilibri politici
3 minuti e 33 secondi di lettura
di Silvia Isola

LIGURIA - Non è di certo più un mistero che nei piani di allargamento della coalizione di Giovanni Toti ci siano le forze centriste di Italia Viva e di Azione. Ed è per questo che il governatore ligure e co-fondatore del partito Coraggio Italia! è intervenuto durante il primo congresso di Azione "La politica non è rumore, è Azione. L'Italia sul serio". 

"Serve un paese migliore, meritocratico. Il momento è questo: come spesso capita dopo i periodi di crisi"

Il presidente di Regione Liguria ha posto l'accento su quelle che sono le priorità politiche che devono essere rispettate nelle agende di chi ha preso parte al congresso di oggi. "Come dopo le grandi tragedie dei secoli scorsi, dalla peste del 1348 alle grandi Guerre, l'impegno che dobbiamo assumerci è quello di ricostruire un paese dove le opportunità ci siano davvero davvero per tutti e questo è un dovere che accomuna tutte le forze politiche, comunque si collochino in Parlamento oggi e comunque si collocheranno in Parlamento domani". L'appello ai presenti è stato questo: "Occorre ridare tutti insieme dignità all'azione politica di questo paese. Chiunque faccia politica deve avere ben scolpita nella testa e nel cuore che alcune cose sono giuste nel dibattito politico, ma che altre non si possono più verificare, come la differenza che corre tra le promesse in campagna elettorale e poi quello che si può poi realizzare quando si va al governo". 

"Per troppo tempo abbiamo visto un pendolo della politica oscillare tra gli estremi e promettere obiettivi irrealizzabili. Non credo che un paese dove tutto è dovuto sia possibile, ma credo che un paese dove tutto è possibile lo dobbiamo per forza costruire insieme"

Non si arresta quindi quella spinta centrista che già dai mesi scorsi si era innescata e che con le votazioni per il Quirinale ha subito una forte accelerata. Per questo motivo, erano sorte in seno alla giunta regionale diverse tensioni con gli alleati della Lega, seguiti in parte anche da Forza Italia e Fratelli d'Italia. Da una parte c'era e c'è forse tutt'ora il nodo delle deleghe in mano al governatore di sanità e bilancio: Toti si è detto fin da subito disponibile a cederle ad altri assessori, ma d'altro canto la Lega non le ha rivendicate, ammettendo di preferire piuttosto dei tecnici. Dall'altra, invece, c'era lo scontro sul nome del candidato sindaco da presentare alle amministrative alla Spezia. Ma tutte le tensioni sembrano essersi ricomposte, dopo l'annuncio congiunto di Lega, Fratelli d'Italia, Forza Italia, Noi con l'Italia e Udc di pieno sostegno a Pierluigi Peracchini, attuale sindaco che correrà nuovamente per la carica di primo cittadino come candidato pienamente civico e indipendente. Non sedeva al tavolo il governatore, che però si è detto soddisfatto di questa scelta, commentando "Tutte le forze del centrodestra presenti in Regione Liguria, appoggeranno, come avevo richiesto, il sindaco uscente Peracchini, io lo avrei fatto comunque. Oltre che essere un amico è un bravissimo sindaco, il primo a espugnare la città dal centrosinistra e a fare della Spezia qualcosa di diverso da quello che era stata per tanti anni. Ci vediamo presto per una campagna elettorale basata su quello che abbiamo fatto in quella città tutti insieme".

Elezioni Spezia, Peracchini a Primocanale: "Mai con Italia Viva" - L'INTERVISTA

La spinta centrista investirà anche la Liguria e già questa tornata di amministrative? Peracchini a Primocanale ha convintamente negato questa ipotesi, dicendo: "Il confine è quello del centrodestra, non ho mai pensato neanche per un secondo come altri hanno fatto di aprire a Italia Viva, anzi a persone e leader politici che io ho contribuito a mandare a casa, perché avevano fatto un disastro". E il governatore ne è informato: "Con il presidente Toti parlo regolarmente dei problemi della città, è al mio fianco, mi aiuta, gli ho detto che non avrei mai aperto a Italia Viva o ipotesi di questo tipo". Più 'aperto' era apparso il sindaco Marco Bucci, che provocatoriamente si era proposto per ricreare un governo Draghi in salsa ligure a Palazzo Tursi e che non ha mai negato di sostenere il motto "più siamo meglio è", ritenendo che si debba fare squadra per poter costruire la Genova del domani, anche in vista di tutte le risorse in arrivo col Pnrr. Non resta che aspettare le prossime settimane per capire quali saranno i nuovi equilibri politici, se già per l'appuntamento di giugno o per le future politiche 2023. 
 

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