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Politica

Dalle infrastrutture al lavoro, passando per la sanità e le tensioni nel campo largo: questi i temi dibattuti in studio
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GENOVA - Il candidato del centrosinistra Andrea Orlando, ospite di Terrazza Incontra, ha partecipato al format moderato dal presidente di Terrazza Colombo Maurizio Rossi, rispondendo alle domande poste dai giornalisti della redazione di Primocanale. Dalle infrastrutture al lavoro, passando per la sanità e le tensioni nel campo largo: questi i temi dibattuti in studio. L’incontro, prodotto da Primocanale Production, è stato trasmesso su tutte le nostre piattaforme digitali, on demand sul sito e in televisione.
"Credo di essere quello con più esperienza, con un bagaglio di relazioni costruito e una autorevolezza importante", così ha esordito Andrea Orlando, per motivare la scelta della sua candidatura alla presidenza regionale. Il sondaggio di Tecnè / Primocanale dice che il 37 per cento dei liguri, e il 95 per cento dei votanti del Pd, pensa che Orlando sia il candidato giusto per il centrosinistra. 

Garantista o giustizialista?

La prima domanda della serata arriva da Maurizio Rossi: Orlando è garantista o giustizialista? Per Orlando, a rispondere è quel che ha già fatto in Parlamento e al Governo: "Ho fatto la legge sulle intercettazioni che ha garantito la non diffusione di interventi che non avessero valenza penale. Ho fatto una riforma del sistema penitenziario che purtroppo non è andato a buon fine. Ma se oggi le persone - a differenza di anni fa - vanno ai domiciliari e non vanno in carcere è merito di una legge che ho fatto io. Mi considero profondamente garantista ma contemporaneamente devoto della Costituzione che assegna alla magistratura un ruolo fondamentale. Delegittimare la magistratura è molto pericoloso per la tenuta della democrazia stessa". 

Il campo largo diventato stretto

Spetta al direttore Matteo Angeli la domanda su un campo largo divenuto stretto: "Ho lavorato per costruire un'unità più ampia non tanto perché volessi portare qui formule astratte, campi larghi o stretti, ma perché penso che in un posto come la Liguria dove è successo quello che è successo fosse importante mettere insieme tutte le forze che volevano costruire un progetto di alternativa. Sappiamo com'è andata a finire, non ne sono contento. Però oggi ho fatto quattro o cinque Comuni e non c'è stato uno che mi abbia fermato per sapere quali sigle mi sostengono. Credo sia una discussione molto presente nel dibattito degli addetti ai lavori, penso che alla fine la campagna elettorale si risolverà in un referendum tra cambiamento e continuità".

L'attacco a Morra

Sulle accuse arrivate da parte del candidato di Uniti per la Costituzione Nicola Morra: "Credo che il senatore Morra abbia come finalità principale quella di mettere in difficoltà la proposta del centrosinistra, lo dico per una ragione molto semplice: Morra attacca soltanto me. Nell'arco di queste settimane sono successe cose che potevano attirare la sua attenzione: è stato candidato come capolista delle liste a sostegno di Bucci una persona accusata di voto di scambio. Oggi a Bucci io ho rivolto un appello, come lo rivolgo a tutti i candidati da qui, ovvero fare in modo che questa campagna elettorale non riproduca fenomeni che abbiamo conosciuto ovvero che si vadano a cercare i voti dove non si devano andare a cercare, che si utilizzino delle società o degli appalti di Iren per fare promesse elettorale (...). Se ci sono voti mafiosi, noi li rifiutiamo. Se ci sono voti mafiosi e qualcuno dei miei in qualche modo ci va intorno, io voglio che venga denunciato pubblicamente".

Il centro che non esiste più

Domanda Giorgia Fabiocchi: come si riesce a tener insieme una coalizione ampia? E come risponde a Bucci che dice che il centro non esiste più? "Arrabbiato un po' lo sono, ma demoralizzato no (in riferimento all'uscita di Italia Viva dalla coalizione, ndr). Si è fatto un lavoro importantissimo: abbiamo una coalizione che è la più ampia tra quelle presentate alle elezioni del centrosinistra. In queste condizioni abbiamo realizzato un grado molto avanzato di unità. Bucci diceva che non mi occupo abbastanza di moderati, abbiamo una idea diversa mi considero un moderato penso di essere uno che in 4 anni al ministero di Giustizia ha portato garanzie a tutti. Voglio unire la politica, non dividerla. I moderati sono persone di buonsenso e capiscono che è il momento di cambiare. I numeri ce lo dicono e ce lo dice anche l'esito di una vicenda giudiziaria. Se non troviamo una exit strategy la paralisi delle opere non si attuerà a causa dei comitati ma a causa della paralisi amministrativa".

Le liste civiche

Non capisco la pletora di liste civiche, commenta Mario Paternostro. Sono una voglia di allontanarsi dalla politica? "La politica si è indebolita, l'indebolimento ha prodotto un assetto di tipo oligarchico. Le liste civiche sono una risposta parziale e transitoria, un tentativo di riaffacciarsi alla società. Non una soluzione definitiva. Dobbiamo ricostruire forze politiche in grado di rappresentare la società. Ma il punto fondamentale è rivolgersi a chi non va più a votare, a volte è una rabbia, una delusione, in alcuni casi sono persone più fragili e deboli. Vorrei costruire in Liguria una stagione di partecipazione", risponde Orlando. 

La nomina dell'assessore alla Cultura

Sulla cultura, la domanda è di Franco Manzitti e la risposta di Orlando non tarda: "Stasera dirò una cosa assolutamente rivoluzionaria: nominerò un assessore alla Cultura, perché lo considero l'assessore più importante e perché penso che in un momento come questo noi abbiamo bisogno di segnare un'identità e l'identità nasce molto dalla cultura. La cultura non è intrattenimento, deve orientare e dare una cifra al territorio ma al momento. Ad esempio, bisogna guidare i processi di trasformazione del turismo e la destagionalizzazione si realizza anche con eventi culturali", chiude Orlando.

La percezione della sicurezza

Immigrazione e sicurezza: è la domanda di Michele Varì ad Andrea Orlando: "Dobbiamo mantenere un livello alto di presidio, le città si sono svuotate e hanno perso i servizi, si chiudono i negozi, che sono un presidio importantissimo dal punto di vista della sicurezza. Dobbiamo riprendere in mano la leva dell'urbanistica, le città hanno perso funzioni e noi ce le dobbiamo riportare: il terziario, gli uffici, il commercio sono elementi che sono in grado di contrastare una dinamica di desertificazione. Non sono d'accordo a continuare ad aprire dei supermercati: c'è bisogno di negozi di prossimità. Poi c'è il tema della scuola, il mantenimento di molti reati si determina anche per una crescita di quelli commessi da minori. Inasprendo le pene il risultato è stato che le carceri minorili che non erano mai state sovraffollate lo sono diventate ma contemporaneamente non si è aggredito il problema. Dopo il covid si è scaricato sulle famiglie e sugli insegnanti un trauma importante dal punto di vista sociale, è necessario costruire dei progetti di cooperazione dove si mettono assieme servizi sociali, la scuola e la Regione".

Critica anche la situazione dei migranti a Ventimiglia, lo ricorda a Orlando Alessandra Boero. Ecco come replica Orlando: "Bisogna avere una capacità di dare supporto alle forze dell'ordine ma contemporaneamente dare supporto all'integrazione. Penso sia un errore indebolire quel settore. La Liguria ha una evasione scolastica più alta della media nazionale e la provincia di Imperia è tra le più alte d'Italia. C'è molto bisogno di costruire un modello di sviluppo diverso".

Giovani e donne al lavoro

Sull'occupazione Orlando fa una proposta: "Prendiamo la clausola che è contenuta nel Pnrr che obbliga chi è destinatario di fondi europei e provvidenze pubbliche ad assumere almeno il 30% di giovani e il 30% di donne". Per il candidato questo risponderebbe in parte al fatto che va legato l'orientamento allo sblocco professionale.

Sanità e liste d'attesa

La sanità è al secondo posto delle priorità dei liguri in campagna elettorale, lo dicono i dati dei sondaggi Tecnè. Tiziana Oberti chiede quale sia la ricetta per abbattere le liste d'attesa, e come sopravvivere senza l'ausilio del privato convenzionato: "Non è che io non voglia il privato convenzionato, ma se prima non riorganizziamo il pubblico, il privato drena le risorse e sfascia la sanità pubblica. Dobbiamo provare ad avvicinare gli organici reali a quelli previsti dalla legge e potenziare nei prossimi mesi la capacità di risposta del pubblico. Importante lavorare su incentivi e progetti, ma anche sul tema della casa. In almeno 2 o 3 Asl infatti gli infermieri non vengono perché se trovano una casa l'affitto gli mangia metà dello stipendio. Da ministro del Lavoro ho fatto convenzioni con Ance e proprietari per avere affitti calmierati", spiega Orlando. Sul Felettino e il suo futuro, nel guazzabuglio di gare e ritardi, è Emanuela Cavallo a interrogare invece Orlando.

Serve far lavorare di più il pubblico? "Dobbiamo impegnarci per recuperare le capacità del pubblico. Bucci dice di far lavorare le macchine un tot di ore ma per farle lavorare ci vuole organico. In più c'è il tema di rivedere il rapporto tra medici di base e struttura della sanità. Loro sono spesso gravati da incombenze burocratiche, dobbiamo far sì che recuperino il loro ruolo. Mi auguro di arrivare ancora in tempo per correggere un errore fatale, le case di comunità che furono una grande occasione del Pnrr, dobbiamo correre per prenderla per la coda. Ultimamente sono state utilizzate come reception degli ospedali. Non voglio perseguitare il privato ma voglio che il pubblico funzioni altrimenti il privato destruttura il pubblico. 90mila liguri vanno fuori regione ogni anno, sono i numeri più alti in Italia. Per un pensionato prendere un treno e andar via una giornata sono soldi che spesso gravano su pensioni ch hanno perso la loro capacità di acquisto. Non vedere tutto questo è la cosa più grave avvenuta in questi anni. Il privato non è stato sussidiario del pubblico, lo ha sostituito e lo ha ucciso.

Diga, porto e trasferimento depositi

"La diga va fatta ma a regola d'arte senza sforare con i costi", risponde secco Orlando alla domanda di Elisabetta Biancalani. "Bisogna vigilare sul contenzioso relativo alla gara. Sul porto non si può continuare a risolvere i problemi con la concessione ad hoc al singolo, va fatto un piano regolatore portuale".

"Sulla questione del trasferimento dei depositi a Sampierdarena ho detto che la proposta di spostamento è difforme dalla pianificazione vigente che il Comune di Genova ha fatto. Non ho una soluzione pronta ma penso che questa non sia perseguibile, non dobbiamo pensare a un porto che muove solo container, noi abbiamo bisogno di mantenere una vocazione di carattere industriale".

Sulle infrastrutture: "Abbiamo una raggiungibilità della Regione pari a zero, noi abbiamo meno treni e aerei di dieci anni fa, partiamo dalle comunicazioni che si possono riattivare con le infrastrutture di cui disponiamo".

Rigassificatore di Vado Ligure

Non può mancare, nella carrellata di domande, quella dedicata al rigassificatore a Vado Ligure in risposta all'accusa a Orlando da parte di Bucci che “Orlando ha firmato il decreto per lo spostamento”. Replica Orlando: "La parte dei rigassificatori lo hanno fatto Giorgetti e Cingolani. Questa è una stupidaggine, Bucci mi rimprovera di non aver previsto che Toti si sarebbe offerto di ospitare il rigassificatore a Vado per farsi bello con Meloni. Avevo chiesto a Cingolani e mi aveva detto che rispetto al numero degli abitanti non era rilevante ospitarlo a Vado. Ma io Vado non lo avevo mai preso in considerazione perché c'era già Panigaglia. Mi si rimprovera di aver firmato un decreto con scritto che bisogna fare dei rigassificatori? Non è vero. La cosa piu semplice è che il rigassificatore resti a Piombino".

Caos autostrade

Sul Terzo Valico è Franco Manzitti a interrogare il candidato del centrosinistra: "Io sono preoccupato che questo ritardo comporti l'uscita dalle procedure Pnrr allungando così i processi autorizzativi. Sono molto preoccupato che sul raddoppio ferroviario della Genova-Ventimiglia non ci sia un euro e lo dico perché sono convinto che le partite più importanti si giocheranno nel Ponente. Si sta discutendo poco, poi, sul fatto che le Autostrade sono sovraccariche perché sono bloccati anche il Tenda e il Frejus. La Gronda sarà pronta nel 2035, possiamo rimanere in questa situazione? No, dobbiamo pensare ad altre forme: al raddoppio, a costruire forme di carotaggio per cercare di alleggerire l'attuala carico".

 

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