GENOVA - Una Elly Schlein formato Liguria quella che ha girato in lungo e in largo la regione, al fianco del candidato del centrosinistra Andrea Orlando. Da Ponente a Levante passando per il capoluogo ligure, una decina di tappe sempre al passo della dirigenza dem e in mezzo alla gente. "Noi la campagna elettorale la facciamo in strada, tra le persone, non ci chiudiamo negli hotel", la stilettata al centrodestra. E a dimostrazione di questo la scelta della chiusura, venerdì 25 ottobre, in una delle piazze genovesi. La più quotata, sembra al momento, essere piazza Matteotti, tempo permettendo. La segretaria del Partito Democratico chiude una tre giorni "al pesto" a Sestri Ponente, in piazza Baracca, lì dove un tempo si intercettavano i voti "rossi" di Genova e che negli anni hanno perso sempre più aderenza con la sinistra. Una sfida, quella di Schlein e Orlando, che anche la segreteria genovese ha voluto giocarsi, per riconquistare quell'elettorato che non si è sentito più rappresentato, soprattutto dal Pd. A fine comizio è la stessa deputata dem a lanciare l'appuntamento per la chiusura della campagna elettorale: "Vi aspetto venerdì pomeriggio alle 17.30/18 in piazza Matteotti, tutti insieme, con tutti i partiti che sostengono Andrea. Andiamo a vincere".
Schlein parte dalla coalizione che appoggia Andrea Orlando: "L'alleanza in Liguria è estremamente competitiva, è un'alleanza che tiene insieme dal Pd all'Alleanza Verdi Sinistra, dal Movimento 5 Stelle ai moderati con Calenda e alle liste civiche di Orlando, che sono molto forti perché tengono conto della presenza di professionisti, ma pure di amministratori locali che hanno già dimostrato di saper fare l'interesse delle proprie comunità - spiega Elly Schlein -. È un'alleanza che mette al centro l'interesse collettivo, non l'interesse dei pochi, che è quello che hanno avuto in testa quelli che hanno governato in questi anni la Liguria, pensando di scegliere in pochi nelle stanze chiuse e a volte nelle barche con gli imprenditori. Mi sembra una garanzia di cambiamento". L'obiettivo è quello di fare la campagna elettorale sui temi e sui programmi. "Andrea (Orlando, ndr) ha messo al primo posto del programma la sanità pubblica: sono giorni che incontro i liguri e sono qua da sabato. La sanità è la prima preoccupazione: un po' perché c'è chi aspetta 430 giorni per fare una colonscopia programmata, che vuol dire che o ha i soldi per andare dal privato oppure rinuncia. e in questa regione in questi nove anni è stato dato un incredibile spazio alla sanità privata e tanti stanno fuggendo dal pubblico perché non è più conveniente lavorare nel pubblico" ha dichiarato la Schlein.
Elly Schlein risponde a Bucci in tema di mafia, e lo fa nonostante non abbia raggiunto il point del candidato del centrodestra, da lui stesso sollecitato. "E poi c'è questione della legalità, della trasparenza, così negata da questa destra anche in questi giorni in modo clamoroso, perché le mafie vanno dove l'economia gira e fortunatamente in Liguria l'economia gira, quindi le istituzioni non si possono permettere di abbassare la guardia sulle potenziali infiltrazioni mafiose nell'economia legale" ha aggiunto Schlein. Alle sue parole hanno fatto eco quelle di Andrea Orlando. "Sono quello che ha varato il codice antimafia e che avevo già denunciato la presenza della mafia in Liguria nel 2007 e 2008, avrei voluto che non mi avesse lasciato solo di fronte a questa battaglia e, se avesse avuto notizia che c'era chi faceva campagna elettorale in questo modo, lo avesse denunciato". L'affondo arriva poi sulla sanità, e sulla scelta che i liguri dovranno fare, tra chi vuole e sceglie la sanità pubblica o quella privata, tra chi vuole che ci sia accesso garantito per tutti o per pochi. "Ogni ligure spende 900 euro l'anno per la sanità e lo dice uno studio della Bocconi" incalza Orlando. E a pochi giorni dal voto, ecco l'ultima idea del centrosinistra, capitanato da Andrea Orlando: si tratta dell'iniziativa "adotta un astensionista", ovvero "un'idea diversa e profonda della società dei diritti e possiamo farlo recuperando chi non vuole più andare a votare".