L'aula rossa del comune di Genova è un grande puzzle, composto da almeno 50 pezzi (assessori e sindaco inclusi) che stanno cercando di trovare la propria collocazione, che si incastri con il resto della composizione. Il passaggio di Marco Bucci da via Garibaldi a piazza De Ferrari ha scoperchiato il vaso di Pandora, con movimenti e tatticismi, interni ed esterni.
Aula rossa in fermento
I partiti, che hanno attraversato anni complicati dopo l'exploit delle liste civiche, sembrano pronti a ripartire da dove si erano fermati, provando a riconquistare persone e consensi. Ultimo, solo in ordine di tempo, il passaggio della consigliera comunale di Vince Genova Tiziana Notarnicola a Forza Italia. Notarnicola ha deciso di aderire al partito di Antonio Tajani, come già preannunciato (fuori sacco) negli scorsi giorni. La lista civica che faceva capo al presidente di Regione Liguria rimane al momento con sette consiglieri: il capogruppo Walter Pilloni, Paolo Gozzi, Chicco Veroli, Elena Manara, Barbara Grosso, Davide Falteri e l'assessore Mauro Avvenente (passato a VG dopo la fuoriuscita dalla maggioranza da parte di Italia Viva ndr). Ma Vince Genova, partita con otto membri, e forte del successo ottenuto nel 2022, deve fare i conti con qualche altra - possibile - defezione. Durante la tre giorni di discussione del bilancio previsionale Chicco Veroli ha avuto un dialogo fitto fitto con il consigliere del Partito Democratico Alberto Pandolfo (fresco di promozione alla Camera ndr). A pochi mesi dalle elezioni, cosa farà Veroli? Voci di corridoio parlano di un possibile avvicinamento al centrosinistra. O a quel famigerato centro che sembra stia sorgendo, ai piedi della Lanterna. Nel frattempo però, mentre si registrano potenziali spostamenti, Vince Genova resta forte del suo consenso ma soprattutto pensa già alle prossime elezioni, con il lavoro dietro le quinte del presidente del consiglio comunale Carmelo Cassibba, fondatore del movimento. L'obiettivo è quello di anticipare i tempi e di stilare una lista competitiva.
Il centro visto da Paolo Gozzi
Altro esponente di spicco che ha sparigliato le carte è Paolo Gozzi, l'ex dem che parla "civico", e che nelle ultime settimane si è trovato in dissenso con Marco Bucci e con alcune decisioni della maggioranza. "Io ho sempre rivendicato di aver aderito a una lista civica e a un percorso civico e di non aver aderito al perimetro della destra di governo - commenta a Primocanale Paolo Gozzi -. Io non sono un uomo di destra e ho un passato nel Partito Democratico, ne sono uscito nel 2014 quando il Pd era in auge. Io sono stato fuori dalla politica e poi ho aderito a un percorso civico che ha avuto il merito di allargare il perimetro della destra ideologica di governo". Insomma, Gozzi rivendica il suo centrismo e la sua equidistanza dalla destra e dalla sinistra. "Ogni volta guardo le proposte e decido, anche da cittadino, ora c'è il grande tema del partito alla destra del Pd, vicino ai dem". E che cosa ne pensa del tandem Sala-Ruffini di cui si parla molto a livello nazionale? "Da elettore lo guardo con grande interesse perché se no non sarei coerente con quello fatto fino ad adesso". Paolo Gozzi quindi, che al momento non sembra volersi candidare alle prossime elezioni Comunali, rimane comunque un profilo da monitorare, per i suoi movimenti (partitici).
Il nuovo corso di quel che resta del totismo
Altro capitolo, attenzionato dagli osservatori politici, riguarda il futuro di Liguria al centro-Toti per Bucci, che dovrebbe essere in procinto di cambiare nome ma soprattutto di perdere due esponenti, Nicholas Gandolfo e Federica Cavalleri. Pronti, si vocifera nei corridoi di palazzo Tursi, a passare a Fratelli d'Italia, su sollecitazione di Lilli Lauro, che in Regione lasciò la Lista Toti proprio a favore di FdI. L'obiettivo, che arriva su pressioni romane, sembrerebbe quello di trasformare LaC in Noi Moderati, nel solco di Maurizio Lupi e Ilaria Cavo. A trainare il partito che faceva capo a Giovanni Toti è Lorenzo Pellerano, che in questi giorni starebbe sondando il terreno per provare a reclutare alcuni consiglieri centristi. Tra questi non è escluso il passaggio di Lorenzo Pasi, attualmente capogruppo di Genova Domani e molto vicino a Giacomo Giampedrone, e di Barbara Grosso, fotografata qualche giorno fa, a Roma, con la deputata di Noi Moderati Ilaria Cavo. Con Lorenzo Pellerano c'è anche Umberto Lo Grasso, che cosa farà quest'ultimo? Non è escluso, al momento, un suo possibile passaggio a Vince Genova. Al centro invece, quello che guarda più a sinistra, si sta ragionando sul da farsi: provare a trovare una convergenza con il Pd e le altre forze progressiste o seguire quella che sembra più di una suggestione, correre da soli, almeno al primo turno, per poi dare l'appoggio (a destra o a sinistra) al ballottaggio. Un Natale tutt'altro che tranquillo sotto il cielo della politica genovese. E siamo solo all'inizio. D'altronde le Comunali si avvicinano e la nuova composizione dell'aula rossa è pronta a riprendere forma, in vista della chiamata alle urne.
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