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Politica

La proposta di legge è stata presentata dal primo firmatario, Gianni Pastorino, che si appella alla maggioranza dopo aver ottenuto l'appoggio della minoranza. Marco Cappato: "La legge darebbe tempi e regole certe"
4 minuti e 45 secondi di lettura
di Giorgia Fabiocchi

Ripartire da dove ci si era fermati. Così, nella nuova legislatura targata Marco Bucci, la minoranza, con il primo firmatario Gianni Pastorino, riapre il dibattito sulla proposta di legge regionale “Liberi subito” che regolamenta tempi e procedure per l’accesso al cosiddetto ‘suicidio medicalmente assistito’.

A che punto siamo con la legge in Italia

Il capogruppo della Lista Orlando Presidente, fondatore di Linea Condivisa, riporta al centro il tema delle procedure e dei tempi certi per l’assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito, ai sensi della sentenza n. 242/19 della Corte costituzionale. L’obiettivo, dichiarato, è quello di rilanciare il dibattito su un tema definito “cruciale” per la tutela e la dignità, e dei diritti delle persone. La pdl è stata promossa dall’Associazione Luca Coscioni in tutte le Regioni d’Italia. In assenza di una legge nazionale che regolamenti l'aiuto alla morte volontaria, ovvero l’accesso al suicidio assistito, in Italia questa scelta di fine vita è normata dalla sentenza numero 242 del 2019 della Corte costituzionale sul caso Cappato-Antoniani, che ha legalizzato l’accesso alla procedura ma solo a precise condizioni di salute delle persone. La Consulta ha disposto, con una sentenza di incostituzionalità parziale dell’articolo 580 del codice penale, che la persona malata che vuole accedere all’aiuto alla morte volontaria (suicidio assistito) deve essere in possesso di determinati requisiti: deve essere capace di autodeterminarsi, essere affetta da patologia irreversibile, che tale patologia sia fonte di sofferenze fisiche o psicologiche che la persona reputa intollerabili e che sia dipendente da trattamenti di sostegno vitale.

La battaglia di "civiltà" di Cappato e Pastorino

"Il cosiddetto suicidio assistito è già legale in Italia, una legge regionale serve per dare tempi e regole certe affinché le persone che soffrono in maniera irreversibile e di una sofferenza insopportabile non debbano aspettare mesi e mesi prima di avere una risposta dalla sanità regionale sulla possibilità di essere aiutati a morire senza soffrire" spiega Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, oggi a Genova nella conferenza stampa indetta dal consigliere regionale Gianni Pastorino. Il cosiddetto suicidio assistito è già legale in Italia di fronte a condizioni irreversibili e insopportabili ed è tenuta in vita da trattamenti di sostegno vitale. "Queste regole ci sono e vanno applicate dalla sanità regionale, esattamente quello che chiediamo con questa proposta di legge ‘Liberi subito’ di rispettare la sentenza della Corte con tempi e procedure certe per il rispetto delle persone che soffrono ma anche per i medici che abbiano la possibilità di lavorare in un contesto di regole chiare" ha ribadito Marco Cappato. A portare avanti questa che Pastorino definisce "battaglia", il capogruppo della Lista Orlando Presidente. "Ho ridepositato la legge di cui ero primo firmatario nella scorsa legislatura, ringrazio tutti i colleghi delle opposizioni che lo hanno firmato, mi auguro che la maggioranza sia concorde, dobbiamo arrivare almeno a 16 voti ma sono abbastanza fiducioso -  spiega Gianni Pastorino -. Auspico che parimenti come fece Toti anche il presidente Bucci lasci libertà su una materia così delicata, ci sto lavorando da mesi e credo sia una battaglia di civiltà. E le regioni, vista la posizione nazionale, devono e possono intervenire". 

L'appoggio di tutte le forze di opposizione

A dare il proprio benestare anche gli altri partiti di minoranza, a partire dal Partito Democratico passando per il Movimento Cinque Stelle, fino ad arrivata ad Avs. "Con questa misura si crea una procedura rispettosa della dignità e della libertà della persona. Ci auguriamo che la maggioranza lasci da parte le ideologie e guardi a chi vive in condizioni di sofferenza insopportabili" ha commentato il capogruppo del Pd in consiglio regionale Armando Sanna. Alle sue parole hanno fatto eco quelle della capogruppo di Avs Selena Candia: "È fondamentale che le scelte sul fine vita siano prese dalle persone, in piena autonomia e libertà. Questa mobilitazione serve per dare ai cittadini un'effettiva possibilità di scelta, che oggi manca ancora. Riteniamo che la gente sia già pronta a questo passo avanti, decisivo in materia di diritti civili, e che adesso tocchi alla politica mettersi in pari col sentimento popolare". Anche il Mov5s porta avanti una battaglia definita di "civiltà", alla Camera e in Liguria. "È arrivato il momento di mettere da parte le ideologie e lavorare tutti insieme per una legge che permetta l’autodeterminazione della persona nel rispetto della propria dignità e volontà. La posizione del MoVimento 5 stelle, che nella scorsa legislatura in Parlamento aveva presentato un disegno di legge sul tema a prima firma Gilda Sportiello, è da sempre chiara: è una battaglia di civiltà e la politica ha il dovere di dare una risposta concreta e positiva alle istanze dei cittadini che chiedono di porre fine alle loro sofferenze" ha spiegato il capogruppo pentastellato Stefano Giordano. 

La posizione del presidente Bucci

Il presidente di Regione Liguria Marco Bucci al momento non si pronuncia sulla proposta di legge presentata dal consigliere regionale Gianni Pastorino. "Non avendo ancora letto nulla non so bene di cosa si parli, devo leggere e capire cosa propongono, poi ne parliamo - ha commentato il presidente della Liguria Marco Bucci -. C'è già una legge nazionale che segue il percorso, in Liguria abbiamo attività importanti come quella di Henriquet con le cure palliative, lo fanno rispettando la legge quindi fanno il loro lavoro, poi ovviamente se ci sarà qualcosa di buono vedremo. Non commento la legge perché non la conosco e con la maggioranza non ne abbiamo ancora discusso. Io non parlo di questioni etiche e personali, parlo solo di quello che è il mio lavoro. Prima leggo e poi imparo, noi facciamo così, nel Pd non so come facciano invece, come sono abituati". 

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