Il consiglio regionale della Liguria ha ricordato il Giorno del Ricordo con la seduta solenne, in memoria degli italiani dell'Istria, Fiume e Dalmazia, che sono stati uccisi o costretti all'esodo durante l'ultima fase della Seconda Guerra Mondiale e che ricorre il 10 febbraio. La celebrazione si è tenuta nella sala Sandro Pertini con le parole del presidente dell'aula Stefano Balleari.
Le parole della politica
"Bisogna ricordare questi italiani che scelsero di essere italiani due volte, per nascita e perché decisero di stare nel nostro Paese - ha commentato il presidente del consiglio regionale Stefano Balleari -. È un ricordo che va onorato per queste persone uccise in modo barbaro e che abbandonarono le loro terre e i loro averi per trasferirsi in Italia, ma spesso non furono ben accetti da tutti perché catalogati in maniera diversa, eppure erano persone sfuggite a una strage". Secondo Balleari gli spunti di attualità devono riportare agli episodi di vandalismo nei confronti del ricordo e delle targhe di questa strage, "bisogna fare chiarezza perché i ragazzi possano ricordare una storia che fino a qualche anno fa non veniva menzionata nemmeno nei libri di scuola". Presente anche il presidente di Regione Liguria Marco Bucci che ha sottolineato l'importanza del ricordo. "Si tratta di una delle pagine più buie della storia italiana, una tragedia per lungo tempo taciuta e ignorata dagli italiani stessi - ha sottolineato Marco Bucci -. Commemorarla è un dovere sia per onorare la memoria delle vittime, che hanno affrontato in prima persona grandi sofferenze e sono state costrette a lasciare le proprie case, che nei confronti delle nuove generazioni, alle quali bisogna trasmettere il ricordo di quanto successo in modo da scongiurare silenzio e indifferenza".
"Il ricongiungimento con la storia"
A tenere l'orazione il docente di Storia del Diritto al corso di laurea in Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Trieste e presidente della Federazione delle Associazioni degli esuli Davide Rossi. Dal Giorno della Memoria al Giorno del Ricordo, una spesso contrapposizione anche con di carattere politico che negli anni è stata, in parte, colmata. "La ricostruzione storica e politica è importante, non siamo in competizione con il Giorno della Memoria perché questa è una giornata mondiale, l'altra (Foibe) è una giornata italiana che serve a riconnettere la distanza tra la storia del confine orientale e il resto della penisola italiana proprio alla fine del secondo conflitto mondiale - ha spiegato il prof. Davide Rossi -. C'è stato oggettivamente un buco culturale fino alla caduta del muro di Berlino ma adesso questo tessuto connettivo si sta ricostruendo e mi pare che l'Italia abbia risposto bene per quella che è stata la tragedia delle Foibe e dell'esodo, qualcosa di conosciuto adesso, non ci sono più i silenzi di una quarantina di anni fa". Al termine della seduta il presidente Bucci, insieme alle altre autorità che hanno presenziato alla cerimonia, ha premiato gli studenti vincitori della XXIII edizione del concorso "Il sacrificio degli italiani della Venezia Giulia e Dalmazia: mantenere la memoria, rispettare la verità, impegnarsi per garantire i diritti dei popoli".
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