Vai all'articolo sul sito completo

Politica

2 minuti e 22 secondi di lettura
di Matteo Angeli

Doveva essere ieri il giorno della verità per il Partito Democratico alla ricerca del candidato da proporre alla coalizione. Nel pomeriggio era stato annunciato un incontro tra i dieci saggi che compongono il comitato che ha il compito di fare sintesi e i tre ipotetici candidati: Romeo, Sanna e Terrile. Ma ieri mattina nessuno dei tre è stato ancora convocato e così con il passare delle ore è poi ufficialmente saltato tutto non senza un pò di imbarazzo.
In serata poi sembrava dovesse esserci un incontro tra Pd e Movimento Cinque Stelle per capire se esistono oppure no i presupposti per correre insieme ma è stato rinviato a oggi, mercoledì 5 febbraio. Nessuno dei tre nomi proposti dal Pd verrà accettato, l'unico che potrebbe metterli d'accordo resta quello di Luca Pastorino. C'è poi tutta la partita dei municipi che potrebbe sicuramente incidere nel ragionamento finale del Movimento che ovviamente spera di ottenerne almeno uno.

Il Movimento 5 Stelle da tempo ha ufficialmente proposto Tiziana Beghin come candidata sindaco. Ex capodelegazione al Parlamento europeo e originaria di Genova, è vista come una figura adatta per rappresentare il partito, specialmente dopo le delusioni delle precedenti candidature proposte dal Pd che non hanno portato a risultati positivi. La candidatura di Beghin potrebbe consentire al Movimento 5 Stelle di ottenere più preferenze rispetto a una coalizione con il Partito Democratico con il rischio però di non entrare nel "gioco" dei municipi.

"I tre nomi proposti dal Pd non rispecchiano il nostro elettorato" ha detto Beghin lunedì sera durante il "Programma elettorale di Primocanale".

I nomi di Romeo, Sanna e Terrile non hanno appeal non solo nel Movimento Cinque Stelle ma neppure tra i vari partiti della coalizione e restano così al momento "congelati".
La partita è ancora aperta e tutto può ancora accadere anche che rientrino in gioco nomi che sembravano  ormai messi nel cassetto come quelli di Roberta Pinotti e del segretario provinciale del Pd Simone D'Angelo anche se entrambi hanno ribadito il loro deciso no. E poi c'è Andrea Orlando che, un pò a sorpresa, ieri ha parlato di un clima particolarmente tranquillo all'interno del partito e della sua volontà di "dare una mano". "Non credo ci sia il rischio di perdere pezzi, l'unità della coalizione è il punto di partenza, la conditio sine qua non. Siamo arrivati al punto nel quale si può arrivare a una sintesi e si possono tirare delle somme. I dati necessari sono sul tavolo il mio compito non era quello di scegliere il candidato, ma di aiutare a superare le difficoltà e, se necessario, darò una mano". Parole queste che qualcuno ha letto come un" se volete ci sono". Ma per il Pd candidare uno spezzino, perdente alle ultime regionali, sarebbe una buona idea?

Iscriviti ai canali di Primocanale su WhatsAppFacebook e Telegram. Resta aggiornato sulle notizie da Genova e dalla Liguria anche sul profilo Instagram e sulla pagina Facebook