
ll sondaggio che Primocanale ha commissionato a Tecnè per avere una fotografia sui candidati ad oggi in corsa per diventare sindaco di Genova conferma un sostanziale equilibrio tra Salis e Piciocchi con 3.2% di vantaggio per la candidata civica del centrosinistra. Nessuno però supererebbe la soglia del 50% e pertanto si dovrebbe andare al ballottaggio.
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I tre candidati sono venuti oggi a Primocanale per commentare i dati. Ecco, in rigoroso ordine alfabetico, cosa hanno detto.
Il commento di Biolè
"il dato che mi riguarda mi lusinga sicuramente. Siamo scesi in campo da poco e quindi devo dire che avere già una percentuale di 2,5 è motivo di grande soddisfazione. Stiamo accarezzando il limite d’accesso, la soglia di sbarramento e per questo mi sento di dire di essere orgoglioso. Anche il sondaggio sulla riconoscibilità a sua volta è un riconoscimento al fatto di aver dedicato tutta la mai vita lavorativa in qualità di avvocato e quindi voglio leggerlo come una sorta di apprezzamento per una dedizione a una città che ho vissuto e che amo".
Il commento di Piciocchi
"Siamo all'inizio della campagna elettorale e quindi ci sono enormi margini di miglioramento. Questo sondaggio ci dice che il centrosinistra è fermo mentre noi stiamo crescendo e siamo sulla strada giusta. La gente mi apprezza perché sono stato sul territorio per tanti anni e penso che alla fine questo venga premiato, ho maturato un'esperienza e una conoscenza importante della macchina amministrativa e conoscenza dei problemi della città".
Il commento di Salis
"Devo dire che sono fortemente sorpresa perchè il sondaggio è stato fatto pochi dopo dopo la mia discesa in campo e il fatto che abbia tanta riconoscibilità è la risposta a chi dice che non conosco Genova e non mi occupo di Genova, tre persone su quattro sanno chi sono significa che i genovesi percepiscono la mia presenza sul territorio, su un territorio che amo. Sono contenta perché Fino a qualche giorno prima ero di fatto in un altro mondo e completamente apolitica, questo non vuole dire che non avessi una mia forte identità politica ma era giusto in quel momento subordinarlo all'incarico. Ci sono ancora tanti incerti, spero davvero che i genovesi tornino a pensare che si possono cambiare la cose".
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