Vai all'articolo sul sito completo

Politica

Lo scontro si è consumato tra il consigliere D’Angelo e il presidente Balleari
6 minuti e 39 secondi di lettura
di Giorgia Fabiocchi

Richiesta di dimissioni immediata: così si è consumato il consiglio regionale della Liguria, con le opposizioni che chiedono un passo indietro al presidente del consiglio regionale Stefano Balleari. Motivo dello scontro acceso, durante il quale sono volate parole grosse, è stato un botta e risposta tra l’assessore alle Politiche giovanili Simona Ferro e il consigliere regionale del Partito Democratico Simone D’Angelo sull’interpellanza dell’educazione sesso affettiva. D’Angelo, rispondendo all’intervento di Ferro, ha esortato Balleari ad ascoltare le parole della sua collega di partito: “Presidente lei fa il presidente o sta al telefonino?”. A quel punto il presidente Marco Bucci ha inveito contro D’Angelo, tacciandolo di maleducazione.

“Maleducato, maleducato, esca dall’aula” le parole del presidente del consiglio regionale Balleari

“Maleducato, maleducato, esca dall’aula” le parole del presidente del consiglio regionale Balleari, rivolte al consigliere dem. A quel punto è esplosa una discussione con parole forti da parte dei consiglieri regionali di opposizione, con una presa di posizione veemente soprattutto nella reazione dei consiglieri Enrico Ioculano e Gianni Pastorino. Balleari ha poi optato per la sospensione della seduta e la convocazione di una capigruppo. La minoranza ha indetto un punto stampa volante.  

Il punto stampa volante della minoranza 

“Avete assistito allo spettacolo indecoroso in aula, in una inadeguatezza manifestata proprio dal presidente del consiglio Stefano Balleari che non riesce a gestire l'aula, soprattutto si fa dettare oggi quelli che sono i lavori in aula dal presidente della giunta Bucci - spiega il capogruppo del Partito Democratico Armando Sanna -. Mai vista una situazione del genere, penso che sia arrivato il momento comunque di chiedere anche le dimissioni del presidente del consiglio perché questa gestione dell'aula è una gestione completamente incomprensibile e soprattutto c'è stata anche un'aggressione molto importante fatta da parte del presidente a un collega che obiettivamente chiedeva solo attenzione e rispetto dell'aula, cosa che chiediamo ormai da cinque da cinque mesi a sta parte”. “Non ci sono state offese, è abbastanza evidente, le immagini che voi stessi avete danno la disattenzione del presidente Balleari alla discussione. Il collega D'Angelo è stato interrotto inopportunamente da parte dell'assessora Ferro, quindi stiamo raccontando la verità - commenta Gianni Pastorino, capigruppo della lista Orlando Presidente -. Questa è l’ennesima manifesta inadeguatezza del presidente Balleari ed è la seconda volta che viene penalizzata la discussione per ragioni di parte. Quindi è giusto che il presidente Balleari si dimetta da questo consiglio perché non è capace di gestire né i lavori d'aula né i lavori dei capigruppo”. 

La capogruppo di Avs Selena Candia: “Si dimostra costantemente l’inadeguatezza di Balleari perché Bucci non solo parla per Piciocchi ma lo fa anche per il presidente del consiglio regionale. Il suo ruolo è importantissimo perché deve difendere la democrazia e il rispetto delle delle parti e invece ogni volta che noi consiglieri parliamo giustamente nei tempi che a noi sono dati, veniamo costantemente interrotti da assessori o dal presidente Bucci in modo arrogante e aggressivo e noi questo lo riteniamo inaccettabile”.

Ha chiuso gli interventi Stefano Giordano, capogruppo del Mov5s: “Sembra più un film tragicomico quello del consiglio regionale dove il presidente Bucci continua con il suo autoritarismo e una lontananza dalla democrazia, impone diciamo una politica lontana dai cittadini e dall'aula dove chi è stato eletto deve rappresentare i propri elettori e la cittadinanza. Dall'altra c'è un presidente Balleari che continua a bisbigliare con il presidente Bucci su alcuni aspetti che sicuramente sono estremamente delicati e pericolosi. Il presidente Balleari oggi ha dimostrato che non è all'altezza del suo ruolo, non rappresenta l'aula e quindi chiediamo a gran forza le sue dimissioni. Il presidente Bucci deve rileggersi la Costituzione e capire da dove nasce la democrazia”.

Il centrodestra blinda Balleari

Numerosi gli interventi dei consiglieri regionali, di maggioranza e di minoranza, per perorare la causa dei colleghi. Il centrodestra ha chiesto a più riprese, con tutti i suoi rappresentanti politici, di ritirare la richiesta di dimissioni da parte del campo progressista, nei confronti di Stefano Balleari. Da Fratelli d’Italia alla Lega, passando per Forza Italia e le liste civiche (Vince Liguria-Noi Moderati e Orgoglio Liguria), è stato chiesto di fare un passo indietro alla minoranza. Proposta che, difficilmente, verrà accolta da Pd & C. La maggioranza, a parole e a fatti, ha blindato la figura, umana e professionale, del presidente del consiglio regionale. 

L'attacco del presidente Bucci

Il presidente della Regione Marco Bucci ha attaccato frontalmente il consigliere regionale Simone D’Angelo, con cui anche in passato ha avuto degli scontri in aula rossa, a palazzo Tursi. “Io ritengo offensivo quello che ha detto D’Angelo a Balleari, questo ha fatto scoppiare la bagarre. Inaccettabile quello che ha fatto D’Angelo, ritengo mio dovere puntualizzare tutte le volte che ci si trova di fronte a questi episodi, sottolineare questi comportamenti non corretti è mio dovere. Come consigliere regionale ho diritto di parlare con chiunque, anche con il presidente”. Nota, ammonizione, uscita dall'aula: è questa una delle soluzioni che Bucci vede sullo sfondo, per i comportamenti tenuti da D'Angelo. “Io ho la libertà di intervenire, come fanno tutti gli altri, ci comportiamo tutti allo stesso modo. Se hai paura di uno che parla vuol dire che non sai parlare, non hai argomenti (Bucci si riferisce a D'Angelo ndr)”. 

Le ragioni del presidente del consiglio Balleari

Il presidente del consiglio regionale Stefano Balleari, dopo le parole di Simone D'Angelo, è intervenuto ai microfoni dei media per commentare quanto accaduto in aula, con la richiesta di dimissioni, nei suoi confronti, da parte dell'opposizione. "Non credo che una cosa del genere possa essere meritoria di dimissioni", Balleari si riferisce all'utilizzo del telefonino mentre il consigliere dem interveniva in aula. "Io ero distratto perché avevo ricevuto un messaggio, ma sono sempre presente in aula, dall'inizio alla fine, non mi alzo mai - ha commentato Stefano Balleari -. Ero distratto è vero, ma è inopportuno come mi si è rivolto il consigliere, mi avesse detto che lo stavano disturbando io sarei intervenuto, come sempre, è stato irrispettoso nei confronti del consiglio regionale. Ho ritenuto di dirgli che è stato maleducato, e lo confermo. Avrei richiamato l'assessore perché non interloquisse con lui. D'ora in avanti in aula ci sarà rispetto ed educazione".

Giornalisti al "centro"

La consigliera regionale del Partito Democratico Katia Piccardo ha postato sui social un post che riprendeva le parole della consigliera di Fratelli d'Italia Lilli Lauro. "Poco fa in consiglio regionale ho sentito un'affermazione agghiacciante: una collega del centrodestra, accusando i gruppi di opposizione di puntare meramente al titolo del giornale, ha dato un giudizio tanto impietoso quanto infondato: 'i giornali, si sa, il giorno dopo non sono più buoni neppure per fasciare le patate'. Parole pronunciate dalla consigliera regionale di Fratelli d'Italia Lilli Lauro. "Mi oppongo fermamente a questa banalizzazione che mortifica in maniera inaudita il prezioso lavoro di stimatissimi professionisti che fanno dell'informazione la propria ragione di vita, professionale e non. Se si vogliono mettere dei bavagli al lavoro dell'opposizione in aula, non si transiti attraverso la modificazione della libertà di espressione e dell'impegno di tante donne e uomini che, con un grande senso dell'etica, ogni giorno lavorano affinché la nostra società possa avere gli strumenti per informarsi, aggiornarsi, costruire un'opinione su ogni tema della vita della Comunità. Massima solidarietà alle giornaliste ed ai giornalisti" si legge sul profilo di Piccardo. Nelle ore successive sono arrivate le scuse di Lauro: “In merito a quanto accaduto stamane in aula, durante il consiglio regionale, sono dispiaciuta del fatto che le mie espressioni abbiano creato un malinteso. I giornalisti sono la nostra voce, uno strumento fondamentale per garantire informazione, trasparenza e libertà di pensiero. Con il loro lavoro di inchiesta e approfondimento, svolgono un ruolo essenziale nel tenere informati i cittadini. La mia affermazione, estrapolata dal contesto, è stata interpretata come un'offesa nei confronti della categoria dei giornalisti. Non era assolutamente mia intenzione denigrare il lavoro. Se qualcuno si è sentito offeso dalle mie parole, me ne scuso sinceramente”.

Iscriviti ai canali di Primocanale su WhatsAppFacebook e Telegram. Resta aggiornato sulle notizie da Genova e dalla Liguria anche sul profilo Instagram e sulla pagina Facebook