"C'è bisogno più che mai di una visione differente da quella proposta dai partiti di centrodestra e centrosinistra, che collochi Genova al centro di un progetto di pace, prosperità, rispetto reciproco e commerci multipolari", il consigliere capogruppo di Uniti per la Costituzione, Mattia Crucioli, come anticipato da Primocanale, annuncia di aver accettato la candidatura a sindaco propostagli dai cento candidati che costituiranno le liste municipali e quella comunale di Uniti per la Costituzione, nonché dai gruppi: Ancora Italia, Popolo Unito, Demos, Circolo Culturale Proletario, SiAmo, Contronarrazione.
"C'è bisogno di una voce libera, scevra da impostazioni ideologiche - spiega Crucioli a margine di una conferenza stampa organizzata per annunciare la candidatura -. C'è una questione etica che non ho sentito da nessuno dei candidati. Dal porto di Genova passano le armi, un tempo la sinistra avrebbe detto qualcosa ma la Salis non può perché ha Azione e parte del Pd che sono tra i più bellicisti dell'arco parlamentare. Noi puntiamo ad avere il voto di chi è preoccupato della situazione che vede aumentare le bollette e non capisce dove ci vogliono trascinare ed è stufa di un centrodestra e di un centrosinistra che non dicono le cose che interessano al popolo e sono stanchi anche dei 'cerchio-bottisti' come la Lega e il M5s che dicono no formalmente ma poi stanno in queste coalizioni".
Le tre priorità di Crucioli
Crucioli entra nel dettaglio di quali sono le priorità per la città: "Noi siamo sempre stati chiari: prima di spendere un centesimo per infrastrutture nuove dobbiamo tenere al meglio quello che abbiamo, questo non vuol dire non fare nulla. Prima della funivia dei forti bisogna pensare alle scuole, agli ospedali e ai marciapiedi. La prima cosa è questa; la seconda cosa è dire Genova è una città di pace e vuole la riconversione delle industrie belliche in industrie civili, non il contrario come dicono gli altri che vogliono convertire le industrie in crisi in industrie belliche. La terza cosa rimanda alla cura del territorio, far sì che se tutti concorrono a tenere bene il loro metro quadrato davanti a casa questa città può essere davvero magnifica, questa cosa me l'ha insegnata Marcello Cambi che spazzava davanti al suo bar" spiega il candidato sindaco.
Le stoccate a Salis e Biolé
Non mancano le stoccate rivolte alla candidata del centrosinistra: "Sul tema delle grandi opere dalla Salis abbiamo sentito solo slogan e dribbling. Nulla è stato detto sul nucleare, si parla di Genova come un polo centrale ma nessuno su questo ha detto nulla". E su Biolé: "Per un attimo aveva attirato la mia attenzione e ho pensato di non dovermi candidate. Ma gli avevo chiesto due cose: la prima di dire apertamente che era contro il genocidio israeliano a Gaza e che era contro l'invio delle armi in Ucraina e contro questa l'Ue, non ha detto nessuna delle due cose, anzi, ha preso le distanze. Chi non ha il coraggio di dire le cose come stanno non ha un'attitudine che poi nei momenti cruciali faccia scelte giuste, corrette, senz aver paura di scontentare qualcuno".
Il percorso politico di Mattia Crucioli
Tre anni fa Crucioli aveva superato la soglia di sbarramento, ottenendo il 3,6% delle preferenze. In quel periodo era forte la battaglia contro le regole imposte a causa del Covid e le posizioni di UplC erano marcatamente no vax. Consideravano ingiusta l'imposizione del vaccino e del green pass. L'avvocato genovese arriva da una storia di sinistra, ex grillino della prima ora, fu "cacciato" come da lui sempre raccontato, dal Movimento Cinque Stelle, quando decise di non aderire e di non sostenere il governo Draghi. Così si consumò l'espulsione di Crucioli, che da lì a poco avrebbe fondato il suo movimento Uniti per la Costituzione. Sono passati quasi tre anni da quella esperienza e al momento per il già senatore si sta riaprendo la porta di via Garibaldi.
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