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Politica

Un primo incontro è previsto a Villa Migone, saranno presenti alcuni parenti del generale Meinhold
2 minuti e 46 secondi di lettura
di Giorgia Fabiocchi

Erano le 19.30 del 25 aprile 1945 quando a Villa Migone fu firmato l'atto di resa delle truppe tedesche in Liguria. A ottant'anni da quella data Genova, la prima città a essersi liberata dal regime nazifascista, rende omaggio alla Liberazione e per farlo è pronta a ospitare il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. L'atto di resa delle milizie della Germania è stato firmato dal generale tedesco Gunther Meinhold e dai rappresentanti del Comitato di Liberazione Nazionale (CLN) ligure, tra loro il presidente del CLN ligure Remo Scappini, l'avvocato Errico Martino, Giovanni Savoretti, membro del CLN e nonno del cantante Jack, e il comandante della piazza di Genova, il maggiore Mauro Aloni. Questo documento è stato un passo cruciale nella liberazione di Genova e della Liguria dalla dominazione nazista.

Che cosa accadde a Villa Migone

Nella notte tra il 23 e il 24 aprile 1945 il Comitato di Liberazione Nazionale della Liguria e il Comando Militare Regionale, riuniti congiuntamente, decisero l'inizio dell'insurrezione. Le operazioni militari per la liberazione della città iniziarono la mattina successiva e il CLN regionale assunse di fatto le funzioni di governo. Onde evitare un bagno di sangue furono contemporaneamente avviate trattative tra il comando tedesco della piazza di Genova e i vertici locali della Resistenza, e nella sera del 25 aprile, presso Villa Migone, il generale Meinhold firmò l'atto di resa. Si tratta dell'unico caso europeo in cui un corpo di armata tedesco si sia arreso a formazioni partigiane. Quando due giorni dopo arrivarono a Genova, le truppe alleate trovarono la città non solo già liberata, ma anche in condizioni di vita quasi normali, con i tram che circolavano e le case illuminate. L'insurrezione di Genova venne giustamente definita "insurrezione modello", ma alto era stato comunque il prezzo pagato dai patrioti genovesi, con 300 morti e 3000 feriti.

Dal 1945 al 2025: 80 anni dopo il ritrovo a Villa Migone

Ottant'anni dopo a Villa Migone, venerdì prossimo, 25 aprile, si terrà un incontro privato con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella al quale prenderanno parte i familiari di chi ha firmato l'atto di resa, tra cui due parenti del generale tedesco Meinhold. Il comandante della fortezza a Genova fu trasferito nel capoluogo ligure il 16 marzo 1944. Meinhold assunse il comando di parti della 148º divisione di fanteria con posto di comando a Savignone, che faceva parte del "Gruppo da battaglia Meinhold" nel corpo d'armata “Lombardia” del generale d'artiglieria Kurt Jahn gli fu subordinato e fu trasformato in una divisione mista italo-tedesca con artiglieria da montagna per presidiare il tratto del fronte Genova-La Spezia. Il presidente dell'Istituto storico per la Resistenza Mino Ronzitti consegnerà, nell'occasione, la prima copia delle Cronache militari resistenti Liguria a cura di Giorgio Gimelli, direttamente nelle mani del Capo dello Stato Mattarella.

L'incontro intimo e riservato con il presidente Mattarella

Nel frattempo, però, è in corso l'organizzazione dell'incontro tra il presidente Mattarella e alcuni partigiani over 100, tra loro un partigiano, comandante della divisione Mingo, di 103 anni. Non vi è ancora la conferma ufficiale ma l'obiettivo degli organizzatori è quello di portare a casa un momento unico che per Genova e la Liguria sarebbe fondamentale per celebrare nel miglior modo possibile la Liberazione. Il luogo di ritrovo potrebbe essere quello di Villa Migone o una sala all'interno del Teatro Nazionale, prima dello spettacolo del pomeriggio.

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