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Politica

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di Stefano Rissetto

Ospite de "Il programma elettorale di Primocanale", il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti ha detto la sua sull'attualità politica.

SONDAGGI - "Sembrano sostanzialmente stabili, secondo una dinamica molto normale, i candidati meno conosciuti si stanno apprezzando, il più noto e radicato in città perde qualche decimale rispetto a chi non era conosciuto. Di fronte a una campagna competitiva chi ha più quote tende a perderne, ma da alcune settimane i dati sono sostanzialmnente stabili risopetto alla percentale delle regionali, non ci sono scossoni all'elettorato".

DUELLO - "Genova è un'elezione a due. Crucioli, al quale perdòno i fischi del 25 aprile per quanto potesse risparmiarseli, è stabile su una nicchia fisologica antisistema".

RAPPORTI DI FORZA - "Vedo che la lista del sindaco oscilla tra un 14 e un 15, sono i numeri della lista Toti alle ultime regionali quando non c'era la lista del sindaco. C'è un blocco sociale ed elettorale che h scelto opzione civica e territoriale rispetto ai partiti tradizioniali, un blocco di centrodestra che si andrà a rispalmare alle politiche sui partiti tradizionali"

ITALIA AL CENTRO - "Il nostro partito sarà un rafforzamento per il centrodestra su scala nazionale, un pezzettino di centrodestra che vuole dire la sua, dando sostegno e aiuto. La nostra coalizione, per essere vincente nel clima entropico della politica italiana deve consolidarsi. C'è bisogno di classe dirigente programma equilibrio. Lega e FdI stanno sulla fascia destra ben presidiata, mentre abbiamo sguarnita la fascia sinistra esposta a un eventuale contropiede avversario".

DIVERSITA' - "Tutti i partiti difendono la propria identità e hanno esigenza di differenziarsi, se Salvini dicesse ha ragione Toti su tutto e viceversa, sarebbe legittimo che ci venisse chiesto il perché di due formazioni diverse. Berlusconi vorrebbe unione con Salvini? Nessuno di noi è contrario, il partito unico dei repubblicani italiani lo vogliamo, ma le somme non sono addendi, a volte va bene come quando il PDL ebbe effetto moltiplicatore, a volte si registrano fallimenti. Per mettere insieme un grande partito servono meccanismi interni molto simili ai partiti tradizionali".

BUCCI - "Resta tantissimo da fare, se Bucci avesse fatto tutto non avrebbe bisogno di secondo mandato ma sarebbe stato beatificato da vivo. Però è indiscutibile che questa città in questi anni ha cambiato passo, più che il singolo dato è cambiato lo spirito di questa città".