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Politica

L'analisi del presidente del CeSi, Centro Studi Internazionali, di una guerra che è destinata a durare ancora molto
57 secondi di lettura
di Eva Perasso
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Cento giorni dall'invasione russa in Ucraina e la guerra è destinata a durare ancora molto. I russi hanno a disposizione un esercito pressoché infinito rispetto agli ucraini e Putin cerca di sfruttare le spaccature sul fronte occidentale. Andrea Margelletti, Presidente Centro Studi Internazionali, analizza per Primocanale lo stato dell'arte: "Da una parte c'è l'oggettiva difficoltà militare russa che ha mostrato un livello di qualità miserabile, ma i soldati sono tantissimi, un numero pressoché infinito, basti pensare che gli ucraini non hanno più riserve mentre i russi possono contare su riserve infinite".

"Dall'altra parte i russi possono contare su due armi potentissime: la prima è la paura dell'Occidente. Abbiamo così tanta paura di dover essere coinvolti direttamente nella guerra che questo naturalmente gioca a favore di Putin non solo nel conflitto ucraino ma eventualmente in quello che lui ha detto essere l'ambizione reale ovvero riscrivere i confini geopolitici in Europa. Dall'altra parte la coesione dei Paesi occidentali: Putin ogni giorno che passa guadagna tempo, tempo che noi occidentali non abbiamo perché le velature sul tavolo occidentale sempre più rischiano di diventare spaccature e questo gioca a favore della leadership politica moscovita", spiega Margelletti.

 

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