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Politica

La conferma arriva dal sindaco Peracchini: "Giù la ciminiera entro il 2025"
1 minuto e 40 secondi di lettura
di Matteo Cantile

Addio al consumo di carbone nella centrale Enel della Spezia entro il 31 dicembre: "Abbiamo avuto conferma che alla fine dell'anno sarà completato lo spegnimento del gruppo a carbone e quindi si avvierà lo smantellamento del nastro trasportatore e, di conseguenza, ciò che gli spezzini hanno sempre voluto, la demolizione della ciminiera, avverrà definitivamente entro il 2025", ha detto il sindaco della città Pierluigi Peracchini in un video messaggio su Facebook. 

"Ieri sono stato in centrale a vedere le aree e a parlare con i responsabili che mi hanno confermato anche l'abbattimento dei depositi, nel frattempo Enel ha promesso di avviare subito un programma di innovazione tecnologica, si tratta di una battaglia che conduciamo da 60 anni e che abbiamo finalmente vinto - ha proseguito il Sindaco - una soluzione che abbiamo fortemente difeso anche contro coloro che avrebbero voluto continuare a bruciare il carbone nella nostra città".

Il rapporto tra la città della Spezia e la produzione energetica è sempre stato conflittuale e invasivo: negli anni cinquanta la centrale Enel Eugenio Montale si configurava come la seconda più grande d'Europa e nell'area semi centrale della città, quella oggi nota come ex area Ip, era presente un'imponente raffineria. Questa zona della Spezia è stata interessata da un'ampia bonifica (oggi nel comprensorio sorgono un centro commerciale e un centro direzionale) che resta tuttavia ancora da completare. 

"Adesso - spiega Peracchini - si apre una seconda partita, quella basata sulla richiesta di Enel di attivare una linea di produzione a turbo gas: noi abbiamo approvato una variante urbanistica, i primi alla Spezia, che impedisce di fatto a Enel la realizzazione di questa linea e quindi, eventualmente, solo il ministro potrà superare questa nostra decisione. Una linea a turbo gas - dice il primo cittadino - comporterebbe l'uso di 6milioni di metri cubi di gas al giorno, con un conseguente danno per il nostro ecosistema che non vogliamo e non ci possiamo permettere. Abbiamo già dato, ci sono altri siti in cui produrre energia elettrica, il ministero e il Governo ne prendano atto".