GENOVA -A destra come a sinistra il problema delle Lavatrici di Pra' è la mancanza di negozi che obbliga gli abitanti a scendere sino sul lungomare anche per un litro di latte o una confezione di pasta. E poi i bus che a una certa ora non si vedono più.
Lo dicono quasi in coro Stefano De Luigi (Fratelli d'Italia) e Davide Berli (Partito Democratico), due rappresentanti dei comitati delle case collinari famose per i giardini a oblò, abitazioni arnie criticate e che il presidente della Regione Toti aveva ipotizzato di abbattere come la Diga di Begato.
Il problema è che a Prà le case non sono tutte popolari visto che il 40% risulta di proprietà dei privati e nessuno potrà mai demolirle.
Altri nodi da sciogliere del ponente sono il traffico di Voltri e i depositi chimici di Multedo, dicono i candidati che quando sentono parlare di sporcizia e erbacce mai tagliate lassù, intorno a via Quasimodo, difendono le Lavatrici, "qui si vive comunque bene, a rumenta è colpa di pochi incivili, come i proprietari di cani che non raccolgono le deiezioni, il verde non curato poi è un problema di tutti i quartieri di Genova".
De Luigi e Berli, che coordinato due comitati di quartieri San Pietro di Pra' e Pegli 3, sono in sintonia anche sul presidente di Municipio Claudio Chiarotti che per il candidato del Pd merita la riconferma, mentre De Luigi non critica Chiarotti ma reclama il ricambio, "per questo auspico che vinca il candidato del centrodestra Guido Barbazza".