“Le rinfuse oggi servono nel porto di Genova, che lavora meglio di quello di Savona infatti alcuni clienti scelgono di venire qua da me nello scalo del capoluogo ligure e non vanno a Savona anche se potrebbero. Da qui riforniamo l’Italia di diversi materiali, dalla sabbia, alla loppa, alla gomma, al pellet, al cemento. Ma se un giorno cambieranno gli assetti del porto, e qui veniamo alla famosa clausola, e magari con lo spostamento della diga ci sarà una richiesta maggiore per movimentazione di container (oggi ci sono più spazi che richiesta), io li farò volentieri visto che qui al terminal Rifuse, dove lavorano 40 persone più la Compagnia unica e l’indotto, avrei voluto fare proprio container ma mi è stato impedito da Autorita portuale e Ministero“. Così Aldo Spinelli, presidente del gruppo Spinelli, commenta il comitato di gestione che qualche giorno fa gli ha rinnovato la concessione per trent’anni con una clausola. “Canavese invece che votare contro (l’unico), avrebbe dovuto darmi una concessione di 100 anni visto che io qua al termine Rinfuse ho investito soldi miei mentre a Vado sono stati spesi soldi pubblici”.
“La cosa urgente da fare è il riempimento di calata Concenter, qui al terminal Rinfuse, me lo aveva promesso l’Autorità portuale nel 2006 quando per realizzare il terminal di calata Bettolo mi hanno tolto gli spazi del Rubattino di levante, dicendomi che mi avrebbero dato spazio a calata Concenter invece sono passati 15 anni e il lavoro non è stato ancora fatto. Peraltro il riempimento è necessario alla città per smaltire tutti i detriti di diversi cantieri”.