Il problema della limitazione della circolazione dei marittimi extra Ue, insieme al Covid, a Genova nel 2021 ha ridotto dell'8% il transito e le soste degli yacht fino a 75 metri di lunghezza. Ciò corrisponde a quattro mila giorni in meno di permanenza (da 46 mila del 2019 a 42 mila del 2021). Questo ha generato conseguenze negative sull'impatto economico del settore sul territorio negli anni 2020 e 2021, calato dell'11% in termini di valore rispetto al 2019, ossia circa 40 milioni.
Partendo da questi dati Genova for Yachting, è tornata a chiedere nel corso dell'assemblea generale, a politici e istituzioni, un intervento per superare definitivamente il problema - legato all'applicazione di una sentenza della Corte di giustizia europea, che ha limitato a 90 giorni la permanenza dei lavoratori marittimi extra Ue a bordo di mega yacht ormeggiati negli scali italiani - che oltre a determinare la fuga dei grandi yacht da Genova aggrava lo svantaggio competitivo tra Italia e altri Stati Ue. Non è bastato l'emendamento approvato a maggio che estende l'applicazione del visto di ingresso in Italia per motivi di lavoro anche ai marittimi cittadini Extra-Ue su navi battenti bandiera extra-Ue ormeggiate in porti italiani.
"Chiediamo di affrontare il problema affinché possa essere risolto alla radice attraverso una nuova e corretta interpretazione, in sede italiana ma anche in sede europea, della sentenza che ha dato origine a un problema di competitività" dice Giovanni Costaguta, presidente di Genova for yachting. L'associazione aveva salutato con favore l'emendamento ma come soluzione tampone proprio in vista di una soluzione definitiva. "Il mercato dei superyacht, che prevede una crescita delle unità che saranno 7700 al 2030, continua a rappresentare un'opportunità per i territori che li ospitano, nonostante il conflitto Russo-ucraino e la crisi energetica" ricorda Costaguta. Intanto l'associazione ha registrato l'ingresso di 4 nuovi soci che fa salire il totale a quota 57.