GENOVA-Extra costi per 300 milioni di euro all'anno si abbatteranno sulla flotta italiana di navi ro-ro e di traghetti a causa dell’applicazione delle nuove norme IMO sulle emissioni e della contemporanea imposizione del pacchetto Fit for 55.
L'applicazione di queste iniziative a favore della sostenibilità ambientale rischiano di mettere in crisi il trasporto marittimo con impatti in particolare sugli italiani che vivono sulle isole anche per quanto concerne l’approvvigionamento delle merci, la continuità territoriale garantita dalla Costituzione e l’industria turistica.
L’analisi ha evidenziato come già a partire dal prossimo anno più del 23% dei traghetti italiani risulta in ultima fascia e non ottemperare alla norma (rating E) e come un ulteriore 40% necessiterebbe di interventi radicali atti a migliorare l’efficienza energetica nel breve termine (rating D). Solo il 37% del naviglio sarebbe in grado di rispettare i requisiti senza l’adozione di ulteriori misure (rating A-B-C).
Lo studio condotto da Assarmatori circa l’applicazione del pacchetto Fit for 55 al settore del trasporto passeggeri e merci per le isole maggiori e le isole minori evidenzia come, anche in considerazione dei concomitanti effetti delle norme IMO già in itinere, si stia prospettando una situazione ingestibile per la flotta dei traghetti italiani, adibita ai collegamenti di lungo e corto raggio.
La sola applicazione dell’ETS potrà impattare sulla nostra flotta di traghetti con un costo totale superiore ai 275 milioni di euro all’anno, di cui quasi 230 milioni per le navi RoRo-Pax impegnate sulle rotte a lungo raggio, tipicamente per la Sardegna e per le Autostrade del Mare. Il maggior costo che mediamente ogni singola unità di questo tipo dovrebbe sostenere è pari a quasi 3,5 milioni all’anno; per una unità in servizio sui collegamenti con le isole maggiori si potrà avere un costo aggiuntivo di 23 mila euro a tratta.
Stiamo quindi parlando di circa 350 milioni di euro all’anno che andranno a gravare sui servizi di continuità territoriale.