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Porto e trasporti

Osservazione attenta di ciò che sta succedendo a Roma
1 minuto e 27 secondi di lettura
di Elisabetta Biancalani

 

GENOVA - La crisi di Governo preoccupa il mondo dello shipping che guarda attento, per capire le mosse ed immaginare le conseguenze.

“La crisi di Governo che è maturata in queste ore non può che preoccupare il settore marittimo, la cui centralità nell’economia del sistema-Paese è ormai chiara e nota a tutti - commenta Stefano Messina, presidente di Assarmatori -  L’esecutivo stava portando avanti alcuni importanti dossier - mi riferisco al PNRR e quindi a tutte le opere infrastrutturali in esso comprese, alla diversificazione delle fonti di approvvigionamento energetico, ma anche ad altri processi in essere, come quello della semplificazione normativa e dell’estensione del Registro Internazionale richiesta dalla Commissione UE - e quanto sta accadendo rischia di comportare un dilatarsi dei tempi dannoso. In questo quadro, non possiamo fare altro che affidarci alla iniziativa, responsabilità e commitment di noi imprenditori”.

 

 

Preoccupazione e amarezza anche da parte di Giampaolo Botta, direttore generale di Spediporto Genova, che pone l’accento sulle decisioni importanti da prendere per lo scalo, dalla diga alle infrastrutture con, anche in questo caso, un rischio di dilatazione dei tempi: "Genova rivendica un ruolo importante e temiamo che decisioni attese come quelle sulla diga, la gronda, la nomina del commissario per la zona logistica semplificata possano slittare". 

 

Paolo Pessina, presidente di Assagenti, parla di preoccupazione ma anche di ottimismo: “Vedremo se si andrà avanti con la gestione dell’ordinaria amministrazione, certo che siamo in attesa di decisioni importanti sulla diga e sulla gronda entro fine mese, per cui speriamo che non si allunghino i tempi oltre quelli che ci saranno per le elezioni a ottobre. Ma tutti abbiamo lavorato bene, confido che si raggiungeranno gli obiettivi”.

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