ARQUATA SCRIVIA – Terzo valico: si rischia un triplicamento dei tempi di scavo della galleria cosiddetta Genova, e della parallela Milano, lunghe circa 9 km e che collegano Arquata Scrivia e Voltaggio. Ad oggi si sono già scavati 7,5 km, ne mancano poco meno di 2 per raggiungere l’agognata uscita. Peccato che “a metà luglio ci si è accorti che ad un certo punto il terreno cedeva, cioè crollava la volta appena rivestita dalla talpa stessa. Questo cedimento di fatto ha bloccato la talpa (in entrambi i tunnel che hanno una morfologia simile). L’azienda sta cercando di sbloccare la situazione ma ad oggi non sappiamo quando si potrà rirendere. Certo è che ci sono una quarantina di lavoratori in cassintegrazione a rotazione fino a metà ottobre e circa 20 lavoratori dislocati in altri cantieri” spiega Franco Parisi, della segreteria della Filca Cisl che si occupa del Terzo Valico.
QUANTO RITARDO AVRANNO I LAVORI
“In media una talpa scava circa 200 metri al mese, qui si scava però dal 2016 poi ci sono stati stop dovuti a diverse vicende e al Covid. Se si dovesse operare con la talpa calcoliamo ancora un anno di lavori per raggiungere lo sbocco a Voltaggio, mentre se di dovesse operare con il metodo tradizionale (in questo caso in senso opposto) calcoliamo in media 80 metri al mese, il che vorrebbe dire circa un triplicamento dei tempi, tre anni anziché un anno, per uscire a Voltaggio. Ma speriamo che si riesca a riprendere il lavoro con la talpa, ora si stanno realizzando palificazioni e altri interventi, altrimenti si rischia anche di dover smontare la talpa, tutta eccetto la fresa anteriore, che non si può smontare quindi dovrebbe essere seppellita, interrata, dentro a un buco”. Tre mesi intanto se ne sono già andati senza riuscire ad operare, a causa dell’imprevista friabilità del terreno.
In attesa di sapere da We build che sta operando, come intende muoversi, la strada per l’opera che dovrebbe essere chiusa nel 2025-26, pare più in salita. Opera attesa come il pane sia dai pendolari che dal mondo portuale visto che consentirebbe di far partire dal porto di Genova treni da 750 metri, di standard europeo. Per essere più competitivi rispetto ai porti del Nord Europa.
Senza mai dimenticare la tematica del raddoppio della tratta Tortona - Milano che, se non completata ad alta velocità per questioni di risparmio, rischia di compromettere l'efficacia stessa del Terzo valico, come denunciato da Maurizio Rossi. (LEGGI QUI)