GENOVA - Il grande punto interrogativo è quello che riguarda i tempi: il ricorso presentato dal consorzio Eteria potrà pregiudicare la conclusione dei lavori della diga di Genova entro la fine del 2026, così come richiesto in caso di opere finanziate con fondi PNRR? Che cosa può succedere venerdì, dopo la decisione del Tar sulla richiesta di sospensiva? Potrebbe esserci un colpo di scena che rimette in gioco il secondo aggiudicatario? In attesa di sapere se veramente venerdì ci saranno risposte definitive oppure chissà, una richiesta di ulteriore tempo per fare altre valutazioni, abbiamo incontrato l'ammiraglio Sergio Liardo: "Credo che i tempi possano ancora essere rispettati, si sono "persi" per ora solo pochi giorni. La palla in mano ce l'avrà poi l'Autorità portuale ma sono certo che troverà la quadratura del cerchio".
L'ammiraglio ricorda che il ricorso è stato presentato "contro l'aggiudicazione e non su altri aspetti". "Noi abbiamo già una squadra dedicata in Capitaneria, abbiamo per ora fatto una valutazione degli aspetti tecnico-nautici del progetto che è stato presentato. Noi ci occuperemo nello specifico di regolare tutti gli aspetti tecnico-nautici che riguarderanno la realizzazione dell'opera, ci saranno delle interferenze ma non siamo ancora in grado di dire se ci saranno limitazioni nel transito delle navi mercantili e passeggeri durante i lavori, anche se è possibile che ciò avvenga".