La nautica come patrimonio del Paese: è con queste premesse che Confindustria Nautica si prepara alla tradizionale assemblea pubblica di fine anno che si terrà giovedì 15 dicembre a Villa Miani, a Roma.
I lavori saranno aperti dai saluti introduttivi del presidente Saverio Cecchi e del presidente di Confindustria Carlo Bonomi. Folto il panel dei relatori: ci saranno Edoardo Rixi, viceministro alle Infrastrutture, Nello Musumeci, ministro del Mare, Daniela Santanché, ministro del Turismo, Alessandro Morelli, sottosegretario alla Presidenza del consiglio per la programmazione economica, Salvatore Deidda, presidente della commissione Trasporti della Camera, Paola De Micheli, vice presidente della commissione Finanze della Camera, Raffaella Paita, membro della commissione Finanze del Senato e Gerolamo Cangiano, membro della commissione Trasporti della Camera.
L’anno che si chiude ha fatto registrare ancora numeri eccezionali per il comparto della Nautica: i dati del Boating Economic Forecast presentato a settembre al Salone Nautico di Genova hanno dimostrato che il 2021 per l’industria italiana della nautica si è rivelato l’anno con il migliore incremento di fatturato di sempre e l’anno nautico appena concluso ha assicurato solide prospettive anche per il 2022, consolidando una crescita strutturale.
I numeri sono chiari: il fatturato globale del settore è passato da 4,6 miliardi del 2020 a ben 6,1 miliardi del 2021. L’incremento registrato rispetto all’anno precedente è stato del +31,1%: un dato straordinario che consente non solo di compensare il lieve calo registrato nel 2020, ma di portare il fatturato del settore a livelli pressoché analoghi a quelli del biennio record del 2007-2008.
Fra i fattori determinanti che hanno alimentato la crescita si deve annoverare l’exploit delle esportazioni della produzione cantieristica nautica, che nell’anno scorrevole terminato a marzo 2022 hanno toccato il massimo storico di 3,37 miliardi di euro, con gli USA primo mercato in assoluto per i nostri cantieri (485 milioni di euro, pari a una quota del 16,4%). Altri fattori determinanti sono i portafogli ordini dei cantieri italiani di yacht e superyacht, che per molti operatori coprono addirittura il prossimo triennio, e l’ottima performance dei comparti dell’accessoristica nautica e dei motori marini.
Di questi numeri, delle prospettive per il settore e delle richieste da formulare alla politica si parlerà giovedì prossimo nell’assemblea di villa Miani.