GENOVA - "Quello che voglio condividere con voi oggi è una visione comune in cui il mare deve essere al centro. Noi ci prendiamo le responsabilità politiche, possiamo fare un'operazione di sintesi, ma è più facile se questa nasce dal cluster in maniera condivisa. L'ottica è che se il cluster è unito e c'è collaborazione tra pubblico e privato, il nostro paese può affrontare il mare tempestoso che abbiamo davanti e ottenere vantaggi competitivi per il momento in cui tornerà la calma". Lo ha detto il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Edoardo Rixi, intervenendo all'Incontro annuale con il cluster marittimo nazionale, voluto dal Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di porto.
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Oggi, ha aggiunto, "ci sono sfide importanti. La prima è che abbiamo finalmente capito che siamo un paese senza materie prime e che dipende moltissimo da canali di comunicazione per poter sopravvivere a livello industriale come ormai siamo abituati a vivere. È fondamentale per noi avere aperte le linee marittime e la possibilità di una forte capacità del nostro naviglio e del sistema portuale".
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Per Rixi "il cluster è da mantenere insieme, in un mondo in continuo cambiamento. Questo è un momento complicato, ma anche per questo crediamo in una atteggiamento di condivisione di scelte e visioni. Ci dovrà essere una forte connessione tra l'armamento, le sue prospettive e quello che lo Stato può mettere sul campo". Il viceministro ha auspicato un cambio di passo anche nell'ottica di "semplificazioni di carattere normativo" e il potenziamento del "numero direzioni che si occupano del mare". Un altro punto riguarda l'aumento delle competenze, "perché in questo momento fatica ad affrontare contemporaneamente più di un problema perché mancano risorse umane. E poi dobbiamo avere una visione anche a livello europeo".