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Porto e trasporti

Comunque vada i lavori andranno avanti e verranno svolti da We Build. In ballo però un eventuale risarcimento
1 minuto e 15 secondi di lettura
di Elisabetta Biancalani

GENOVA - L'appuntamento è per venerdì 27 gennaio, al Tar di Genova, il Tribunale amministrativo regionale chiamato al giudizio di merito sul ricorso, presentato dal gruppo Eteria, contro l'assegnazione dei lavori della nuova diga del porto di Genova, alla cordata capeggiata da Webuild. 

 

Ricordiamo che il Tar aveva respinto la richiesta di sospensiva del ricorrente (LEGGI QUI), consentendo l'atto ufficiale di assegnazione (LEGGI QUI) che ha dato il via ai lavori, per ora nelle stanze dove gli ingegneri stanno disegnando l'opera, e tra marzo e aprile sul campo, anche se, come ha raccontato Primocanale, già a breve ci sarà la prima ordinanza della Capitaneria di porto per consentire l'installazione di boe fuori dall'attuale diga, per alcuni sondaggi (LEGGI LA NOTIZIA).

 

Ma che cosa succederà se il giudizio di merito del Tar dovesse dar ragione ai ricorrenti? Nulla, per quanto riguarda operatività e tempi, visto che l'opera ormai andrà avanti, sotto le mani di Webuild. Ma l'Autorità portuale sarebbe costretta a dare un congruo risarcimento al ricorrente vincitore, gruppo Eteria, non si sa ancora di che entità, ma certo non si parla di poche centinaia di migliaia di euro visto l'importo dei lavori, 1,3 miliardi di cui 950 milioni già finanziati con fondi PNRR. 

 

SIGNORINI: "COMUNQUE VADA AL TAR ORMAI I LAVORI ANDRANNO AVANTI" (intervista del 25 novembre) 

"Se il giudizio di merito (udienza pubblica il 27 gennaio) desse ragione ai ricorrenti, "darebbe luogo a un cosiddetto risarcimento per equivalente a livello monetario ma non la possibilità di realizzare lui l'opera" aveva dichiarato il presidente Signorini a Primocanale il 25 novembre.