GENOVA - Un grandissimo bacino occupazionale durante i lavori, che dovrebbero durare fino alla fine del 2026, e poi dopo la sua costruzione, grazie all'aumento previsto di contenitori movimentati. La nuova diga di Genova non è solo un colosso di cemento dei record ma anche un grande polmone per il mondo del lavoro. Lo sanno bene i sindacati che puntano sull'opera per creare nuova occupazione.
"Si prevede un aumento dei traffici del 40% - spiega Mauro Scognamillo, segretario generale della Fit Cisl Liguria - e questo creerà nuovi posti di lavoro sia nei terminal che per la CULMV. Un altro elemento di sviluppo saranno i riempimenti nel bacino di Sampierdarena e l'entrata a regime di calata Bettolo. Poi si parla del possibile ingresso al Sech, che potrebbe trovare spazio a Prà, di Grimaldi e Costa. Per quanto riguarda il trasferimento dei depositi costieri da Multedo a ponte Somalia invece crediamo che possa essere causa di perdita di posti di lavoro quindi questa ipotesi non ci vede favorevoli".