Dopo la nota del Quirinale sul decreto milleproroghe Confindustria Nautica ha chiesto alla Presidenza del Consiglio "di provvedere, anche con decretazione di urgenza, al riassetto della materia delle concessioni, intervenendo sul Codice della Navigazione e sanando le incongruenze della legge Concorrenza 2022".
L'associazione di categoria spiega infatti che "le norme sono in parte inapplicabili e, paradossalmente, in parte contrarie al diritto comunitario e comunque ispirate a una sentenza del consiglio di stato che non può ritenersi definitiva in quanto oggetto di ricorso alle Sezioni unite della Cassazione". Confindustria Nautica sottolinea poi che "per quanto riguarda specificatamente le infrastrutture della nautica da diporto, che nel nostro Paese sono state realizzate con investimenti privati, è appena il caso di ricordare che la legge Concorrenza 2022 le ha impropriamente incluse nell'ambito di norme regolatorie delle spiagge, del tutto inapplicabili, fino al paradosso di prevedere l'obbligo di libera balneazione nei porti".