GENOVA - Si alza il sipario sul progetto del tunnel subportuale di Genova, grazie ad un incontro organizzato dall'Università di Genova nell'ambito dei "Dialoghi in città" che ha coinvolto l'Ateneo, il Comune, Autostrade, lo studio Piano. I cantieri propedeutici alla realizzazione dell'opera apriranno a giugno, e si tratta di quelle attività destinate alla realizzazione del pozzo dove dovrà essere posizionata la macchina che scaverà il tunnel, composto da due canne, opere come "togliere le interferenze, bonificare da eventuali ordigni bellici" ha spiegato Autostrade. Ma resta l'incognita dei tempi legati alle autorizzazioni, da cui prescinde, ha spiegato Autostrade, l'inizio effettivo delle opere propedeutiche.
TEMPI DEL PROGETTO: Autostrade ha spiegato per voce dell'ingegner Alberto Selleri, che "per costruire le due canne ci vorranno 65 mesi, circa 5 anni, il primo anno riguarderà le opere propedeutiche, per inserire la macchina che scaverà il tunnel, quindi servirà un pozzo di immissione, dove oggi c'è la palazzina Csm. Poi la macchina, cioè la talpa, partirà e in un anno arriverà dall'altra parte e smontata in un pozzo a Brigate Partigiane, e poi spostata dall'altra parte. Poi verrà aperto il tunnel e solo dopo demolita una parte della sopraelevata" all'altezza di Madre di Dio, per consentire la realizzazione dello svincolo che porterà in centro, all'altezza di Madre di Dio.
LE AUTORIZZAZIONI: spiega l'ingegner Selleri di Autostrade, che "il progetto ha subito le osservazioni del Consiglio superiore dei Lavori pubblici con parere nel dicembre del 2022, poi è stato riemesso il progetto e ora il Consiglio Superiore ha chiesto ulteriori integrazioni. In parallelo c'è la procedura autorizzativa unica regionale (PAUR) attivata il 23 febbraio del 2023. La Regione ha chiesto integrazioni che verranno consegnate domani e se la Regione le ritiene sufficienti farà le pubblicazioni e chiunque potrà fare osservazioni e passato questo periodo ci sarà la conferenza dei servizi. Ci sono tempi legati alle autorizzazioni oggi non precisamente quantificabili, ma le opere propedeutiche che partono a giugno, ad esempio per togliere le interferenze e ordigni bellici ecc. Poi si sentiranno Municipi e cittadini e associazioni".
IL PROGETTO: l'ingegner Gabriella Lotito Project Manager di Autostrade: "Lunghezza di 3,4 km da San Benigno passa sotto il porto e la collina di Carignano e connette con il levante in viale Brigate Partigiane. A Ponente collegamento diretto con lungomare Canepa attraverso la via Guido Rossa e si connette ad Aeroporto. Inoltre previsto con svincolo il collegamento con il casello di Genova Ovest. A levante si va su via Brigate Partigiane dove oggi c'è la sopraelevata ma spostando a Nord il punto di collegamento, e in centro sfioccano le due canne del tunnel con due rampe che connettono con il centro città dove oggi ci sono due rampe della sopraelevata di via Casacce. La sezione di scavo: due gallerie collegate tra loro con bypass pedonali e carrabili, realizzate con talpa TBM di 16 metri di diametro a contropressione di scavo, per minimizzare gli effetti in superficie dello scavo. Pendenza del 5%, profondità di meno 30 metri poi prosegue orizzontale fino ad andare sotto il porto a meno 45 metri e poi risalire con 5% di pendenza e riconnettersi a San Benigno".
SOPRAELEVATA: l'architetto Luigi Priano dello studio Piano ha spiegato che "bisogna demolirne un pezzo in corrispondenza dello svincolo Madre di Dio per non impattare con le riparazioni navali, quindi per integrarsi con le attività portuali, ci si deve spostare verso Nord. Il tunnel dovrà essere aperto con le due canne Est-Ovest, prima di abbattere la sopraelevata, attività (la parziale demolizione della sopraelevata) che avverrà quindi circa un anno prima della fine del progetto, in corrispondenza dello svincolo Madre di Dio. Il destino della sopraelevata è tutto da discutere - spiega Priano- la nostra ipotesi contenuta nel master paln che ci è stato chiesto, è di toglierla da palazzo del Principe in poi, quindi via Gramsci diventerebbe viabilità locale per penetrare nella città. Toglieremmo anche il pezzo da Madre di Dio a piazzale Kennedy visto che non sarebbe più percorribile dalle auto avendo abbattuto il pezzo in corrispondenza di Madre di Dio. Resterebbe solo operativo il tratto da San Benigno al palazzo del Principe".
SVINCOLO MADRE DI DIO: "Il tracciato delle rampe è stato studiato per non impattare sul bacino portuale e della metropolitana e con edifici di interesse storico. Per questo è prevista la demolizione di una parte limitata della sopraelevata e delle attuali rampe di svincolo per garantire innesto con via dell Casacce£ ha spiegato Autostrade.
PARCO DELLA LANTERNA, MADRE DI DIO E DELLA FOCE, spiega Alessio Montanari dello studio Piano: "Spazi verdi, con piazza di ingresso, radura per eventi, "terrazze" dove si sviluppano le funzioni pubbliche del parco. Per considerare l'ingresso all'interno del tunnel come ingresso in città, immergendosi all'ingresso di un parco pubblico. Altro parco nella zona di Madre di Dio e poi alla Foce, che si legherà con la zona del waterfront. Verranno piantati circa 1500 alberi in più a Genova.
COSTI: Nel 2021 previsti 700 milioni per il tunnel e circa 240milioni per il tunnel della Valfontanabuona. Se ci saranno stime di aumento dovranno essere approvate dal Ministero e poi inserite in un altro capitolo di spesa. Gli aumenti sono stati nel settore di circa il 25%.