GENOVA - Claudio Burlando torna a occuparsi pubblicamente di porto: lo fa con un evento organizzato per questo venerdì alla sala Chiamata del porto e si candida a essere un contraltare rispetto alle posizioni ufficiali di Autorità portuale, Comune e Regione sul futuro della prima industria della città. L’ex presidente di regione Liguria, in carica tra il 2005 e il 2015 e immediato predecessore di Giovanni Toti, risponde alle domande di Primocanale, partendo dall’intervista rilasciata alla nostra testata da Guido Ottolenghi (LEGGI QUI), proprietario di Superba, una delle due aziende che gestiscono i depositi costieri di Multedo.
Presidente Burlando, Ottolenghi è rimasto “basito” dalla sua proposta di trasferire i depositi a Calata Oli Minerali, dopo che lei stesso, in qualità di Sindaco, la bocciò, sostenuto da comitati vicini al suo partito. Come risponde a questa considerazione?
“Ciò che dice Ottolenghi non corrisponde al vero, egli ha detto tantissime bugie in poco tempo. L’ipotesi Calata Oli Minerali fu bocciata dalla giunta precedente alla mia, non da me: non so per quale ragione questa ipotesi non è stata più coltivata, io so che dal agosto del 1990 al 2015 ho avuto varie responsabilità, a tutti i livelli, e mai nessuno è venuto a chiedermi nulla rispetto a un possibile spostamento dei depositi. Nemmeno da Ottolenghi, che probabilmente non era interessato: se poi oggi a lui fanno gola i 30 milioni di denaro pubblico che sono messi a disposizione per questa operazione è un problema suo, non mio”.
E’ però vero che il centro sinistra, al quale lei certamente appartiene, viene spesso accostato ai partiti del No.
“Ho visto che Toti si è divertito a citare De André: a lui dico che nel lungo periodo durante il quale il centro sinistra ha avuto responsabilità di governo sono successe molte cose; in un ventennio abbiamo chiuso l’Acna, la Stoppani, tre centrali a carbone e l’altoforno dell’Ilva, in una accordo sottoscritto in poco tempo con i Riva e firmato anche dai rappresentanti dei lavoratori. L’opposizione di centrodestra in regione votò contro ma è normale, l’opposizione fa il suo mestiere. Oggi la situazione del trasferimento dei depositi a Ponte Somalia è controversa: è stata sottoscritta da Superba ma prevede anche lo spostamento di Carmagnani, che non sembra più della stessa idea. Anche il viceministro Rixi ha sollevato perplessità. Bucci dice che a Grimaldi sarà assegnata un’altra area in porto ma lo sanno tutti che non ci sono altre aree. Infine è assolutamente ragionevole prevedere per i depositi una collocazione a ‘bocca di porto’, molto più sicura”.
Grimaldi, in questa partita, è il convitato di pietra. Lei pensa che questo gruppo stia esercitando pressioni politiche per far saltare il trasferimento dei depositi? Lei le avverte queste pressioni?
“Il porto fa gola a tanti, ed è normale essendo il più importante d’Italia. E devono essere le autorità portuale e marittima a dire se i depositi a ponte Somalia possono andare, e al momento non è chiaro, e se sia meglio difendere il business dei traghetti e delle autostrade del mare o un’impresa che da lavoro a 20 persone che possono diventare 47 se anche Carmagnani deciderà di spostarsi”.
Burlando, ma non sarà che tutto questo suo attivismo nasconda delle mire: non è che lei sta puntando alla presidenza dell’Autorità portuale?
“Le do una notizia, non potrei comunque diventarlo perché la legge impedisce a un pensionato di assumere quella carica. E poi, insomma, ho avuto tante responsabilità nella mia vita, non mi interessa certo averne altre. Senza contare che il prossimo presidente del porto lo sceglierà il Governo Meloni, non credo proprio che penseranno a Burlando. Il mio impegno è legato alla mia passione per il porto e mi piace mettere a disposizione della città le competenze mie e di chi mi sta vicino. Spesso i cittadini sono preoccupati e protestano ma hanno bisogno di qualcuno che dia loro una chiave di lettura tecnica, non è facile opporsi all’Autorità portuale, alle ferrovie o ai terminalisti: il porto riguarda tutti, non solo Signorini, Rixi, Toti e Bucci”.
Dunque, in questa fase così importante qual è il suo ruolo?
“Penso che noi possiamo essere utili mettendo a disposizione persone che il porto lo conoscono bene. In porto stanno cambiando molte cose, per esempio il porto petroli a Pra’ non si farà, le riparazioni navali resteranno al loro posto: bisogna affrontare tante questioni, io per esempio sono contrario che i treni debbano passare da Certosa e vorrei che i treni lunghi fossero composti in porto e non al Campasso. C’è poi tutta la questione dei cassoni per fare la diga, il 4 maggio si avvicina e le decisioni vanno accelerate. Noi proponiamo la nostra visione, poi si vedrà”.