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Porto e trasporti

I visitatori dovranno pagare 5 euro per ogni singola corsa, anche solo per i 700 metri di galleria tra Riomaggiore e Manarola
2 minuti e 46 secondi di lettura
di Emanuela Cavallo
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I rincari ferroviari per i pendolari e i visitatori sono già scattati con il nuovo anno: del 5% sugli abbonamenti e 8% sui biglietti ordinari. Ma il vero aumento toccherà ai visitatori non residenti in Liguria da marzo 2022: quando ripartirà il servizio del Cinque Terre Express, che garantisce treni ogni 15/20 minuti, il costo del biglietto subirà un aumento del 25% passando da 4 a 5euro per ogni singola tratta. Il viaggio in treno tra Riomaggiore e Manarola di 800 metri scarsi di galleria e della durata di meno di minuto sarà probabilmente il più caro d’Italia. Un primato che rischia di pesare gravosamente sulle attività turistiche già provate da due anni di pandemia.

Il rincaro era già previsto e non sarà l’ultimo, aumenti progressivi sino a 6 euro a tratta nei prossimi 9 anni. Ci eravamo già occupati del tema a luglio dello scorso anno voce al Comitato dei residenti, pendolari e operatori economici delle Cinque Terre ricorrenti contro il biglietto maggiorato che con la propria battaglia legale hanno ottenuto la desecretazione dei ricavi relativi ai biglietti delle Cinque Terre che Trenitalia ha dovuto rendere pubblici: circa 22 milioni di euro per il solo 2019.

Attualmente il livello di pressione “fiscale” sul turista è estremamente pesante – spiega Gianni Capellini del consorzio In Manarola che fa parte del comitato dei ricorrenti al Tar -. Un visitatore deve pagare la tassa di soggiorno, la cinque terre card per visitare i sentieri e il biglietto del treno che per i pochi chilometri percorsi ha una tariffa senza pari non solo in Italia, ma nell’intera Europa”.

In vista della ripresa del settore turistico questo incremento è dannoso e ingiustificato rispetto alle altre tariffe ferroviarie applicate in Liguria e in Italia. - Fabrizia Pecunia sindaco di Riomaggiore -. Chiediamo di posticipare l’adozione della tariffa e vogliamo capire perché devono essere sempre le Cinque Terre a finanziare il traffico ferroviario di tutta la Regione. Solo nel 2019 sono stati incassati da Trenitalia 22 milioni di euro, chiediamo di conoscere la redistribuzione di tali risorse”

Mentre il governo tenta di porre riparo al folle aumento delle bollette, qui aumentiamo il costo dei biglietti dei treni perché c'è da pagare il debito contratto dalla Regione nei confronti di Trenitalia per l’affitto dei 48 nuovi treni che a scadenza del Contratto di Servizio rimarranno di proprietà di Trenitalia e non della Regione. Forse perché è più semplice continuare a trattare una parte del territorio e dei cittadini liguri come un bancomat”. Dichiara in una nota il Comitato dei residenti, pendolari e operatori economici delle Cinque Terre ricorrenti contro il biglietto maggiorato.

Al malcontento si aggiunge la voce delle associazioni di categoria spezzine: “Dopo due anni di pandemia da Covid 19 e una feroce crisi che ha colpito il settore turistico non sembra proprio il momento adatto per alzare il prezzo dei biglietti – commentano congiuntamente Confartigianato, Cna, Confcommercio e Confesercenti -. Va aggiunto che al momento non sono ancora stati comunicate le nuove tariffe estive delle Cinque Terre Card ed è prevedibile un ulteriore aumento. L'idea di una revisione del contratto era di fatto già emersa tra le associazioni a marzo scorso, quando erano stati pubblicati i dati degli incassi. La tariffa costruita così dal contratto di servizio favorisce proprio il turismo mordi e fuggi che sindaci, residenti e imprenditori contestano perché non permette una fruizione lenta e sostenibile più adatta ad un sito Patrimonio dell'Umanità Unesco”.