GENOVA - Il titolo scelto è al palazzo della Borsa di Genova l'assemblea generale di Spediporto, incentrata proprio sulla connettività e le connessioni, "da quelle fisiche, grazie alle infrastrutture portuali, ferroviarie e stradali, a quelle immateriali, come i cavi sottomarini e il 5G, a quelle con il tessuto sociale grazie a un rinnovato senso di responsabilità" ha spiegato Giampaolo Botta, direttore generale di Spediporto. L'assemblea si è aperta con un ricordo di Paolo Odone, il presidente dell'Aeroporto di Genova recentemente scomparso. Il discorso introduttivo, da parte del presidente di Spediporto Andrea Giachero, ha tracciato le linee di sviluppo necessarie per Genova, il suo porto, lo sviluppo infrastrutturale, la visione del futuro attraverso la realizzazione di diversi obiettivi.
Proprio sull'efficienza dell'aeroporto "si gioca il futuro della città", un aeroporto che si trova in una posizione strategica, a metà strada tra il porto di Sampierdarena e quello di Prà. "Grazie ai lavori che lo coinvolgeranno potrà crescere - spiega Giachero - e Spediporto insieme a venti aziende ha deciso di scommettere sul cargo aereo, sfruttando le connessioni 5G. Quindi con la società consortile Goas, così si chiama il nuovo gruppo, puntiamo nei prossimi sette anni a rendere centrale lo scalo aereo collaborando con hub aeroportuali più grandi e con i vettori, perchè è assurdo che oggi ci si debba appoggiare ad altri scali". "Anche noi crediamo che ci sia un grande potenziale di sviluppo per l'aeroporto, dobbiamo avere più collegamenti per avere più passeggeri. Ma c'è un problema di base: attrarre e promuovere investimento senza tempi certi di ammortamento degli investimenti ma confido che il vice ministro Rixi possa aiutarci a risolvere questo problema: la concessione scade dell'aeroporto Colombo scade nel 2029, chi è che potrebbe fare investimenti con questo orizzonte temporale?". "Turbine, componentistica sono alcuni esempi di settori in cui l'aeroporto di Genova potrebbe ritagliarsi un grande spazio" ha spiegato Marco Bresciani, responsabile gestione aeroportuale di Genova. "Sarà uno dei nostri obiettivi fondamentali scommettere su un nuovo sviluppo anche cargo dell'aeroporto - ha detto il presidente del porto Paolo Emilio Signorini - anche perchè andiamo verso il rinnovo delle cariche".
Green logistic valley, un altro tema caldo, "che parte dalla sostenibilità ambientale alla logistica, all'inclusione e alla formazione, un progetto degno di Pnrr" ha detto il presidente Andrea Giachero. La zona logistica semplificata richiesta "purtroppo, inspiegabilmente, il Governo pare distratto nella nomina del commissario. L'auspicio è che la nomina arrivi al più presto per non perdere tempo, per poter realizzare la green logistic valley" spiega Giachero. "A settimane dovrebbe arrivare la nomina, il Governo non è distratto sul tema, spetta al ministro Fitto. Ma ormai ci siamo" ha confortato il vice ministro dei Trasporti Edoardo Rixi. "Stiamo collaborando per la zona logistica semplificata in cui crediamo, abbiamo l'esempio del retroporto di Santo Stefano Magra dove siamo in fase avanzata di sperimentazione, qui ci sono più problemi e uno sportello unico doganale sarebbe auspicabile. Sarebbe positiva una zona franca nell'ambito della zona logistica semplificata e presto andremo a Barcellona per vedere l'esempio della loro zona franca e prendere spunto" ha spiegato Andrea Maria Zucchini, direttore interregionale delle Dogane.
Aree ex Ilva di Cornigliano: "Zona fondamentale - dice Giachero - Non ci ha sorpreso la manifestazione di interesse che è stata avanzata per la call pubblica del sindaco Bucci. Lo immaginiamo come il primo step verso l'area logistica semplificata e una zona doganale interclusa, collegata con lo scalo aeroportuale e altre zona chiave". "Le aree sono della Società per Cornigliano non di Acciaierie d'Italia -- ha commentato il sindaco di Genova Marco Bucci rispondendo così alle parole dell'ad di Acciaierie d'Italia sul Secolo XIX che ha sostenuto che non cederanno aree - ci sono aree senza un lavoratore e senza ricadute economiche sulla città, come cittadino è inaccettabile e io come sindaco devo fare qualcosa. Se ne facciano una ragione i manager di Acciaierie d'Italia. L'acciaieria deve crescere e funzionare bene, devono investire, avevano promesso 700 milioni, avevano promesso 2200 lavoratori e oggi ce ne saranno 700".
"Dobbiamo investire tanto in formazione per creare le professionalità che servono, e poi regole più semplici per sdoganare le merci, gli interporti, e poi le infrastrutture immateriali per favorire la circolazione rapido dei dati e della merce. Questo è il compito delle istituzioni" ha detto il presidente della Regione Giovanni Toti.