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Porto e trasporti

Il direttore generale Giampaolo Botta: "Stiamo chiedendo da tempo insieme alle amministrazioni locali la nomina della del commissario per la zona logistica semplificata che è centrale al fine di poter sostenere nuovi investimenti sul nostro territorio"
2 minuti e 8 secondi di lettura
di Andrea Popolano
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GENOVA - "Stiamo chiedendo da tempo insieme alle amministrazioni locali la nomina della del commissario per la zona logistica semplificata che è centrale al fine di poter sostenere nuovi investimenti sul nostro territorio" così Giampaolo Botta, direttore generale di Spediporto. Torna l'appello da parte del mondo portuale genovese diretto al governo per la nomina di un commissario per la zona logistica semplificata. E' da tempo che si attende la nomina del commissario.
 
Sono passati ormai cinque anni dall'istituzione della Zls ma ancora si attende la nomina da parte del Governo. Le zone logistiche semplificate sono aree geografiche di dimensioni limitate all'interno delle quali sono previsti particolari agevolazioni e incentivi per le aziende insediate o che decidono di insediarsi. La zls genovese si sviluppa su due piani: le aree in ambito portuale e limitrofe (Genova e zone attigue) e quelle oltre l'Appennino che svolgono funzione di piattaforme retroportuali.
 
Per la Liguria la questione infrastrutture torna al centro dell'agenda politica. Da una parte il caos autostrade con le lunghe code che ogni fine settimana e durante i ponti si verificano lungo le principali tratte che collegano le Riviere liguri alle regioni limitrofe. A questo si aggiungono i collegamenti ferroviari  Su questo il direttore generale di Spediporto punta chiaro l'obiettivo: "La priorità e restituire Genova alla Liguria e al Nord-Ovest dell'Italia".
 
Il sistema portuale della Liguria continua a crescere. A Genova e Savona nel 2022 sono stati movimentate 66 milioni di tonnellate di merce per una crescita del 4,2% rispetto all'anno precedente. Il 4 maggio è il giornoi della posa della prima pietra della nuova diga foranea nel porto di Genova, la principale opera, ma non l'unica. Nel 2022 sono infatti stati avviati progetti nel programma straordinario per 985 milioni di euro, che aggiunti a quelli degli anni dal 2019 al 2021 porta il totale a 2,163 miliardi il volume complessivo di investimenti assunti.
 
Al primo posto c'è appunto la nuova diga foranea per un importo di 939 milioni di euro, poi il cold ironing "Genova crociere e traghetti", cioè l'elettrificazione delle banchine per 18,3 milioni e l'intervento di adeguamento di Calata Bettolo per 10,3 milioni. Gli impegni assunti invece nel programma ordinario, hanno riguardato principalmente opere di sistemazione della viabilità di accesso al porto di Vado Ligure, per l'ampliamento terminal intermodale per 20,7 milioni di euro, il cold Ironing nel porto di Savona per 9,3 milioni e lavori di ripristino terminal traghetti nel porto di Vado Ligure per 7,1 milioni di euro.
 
Opere che hanno l'obiettivo principe di far aumentare ulteriormente i traffici. Da Spediporto l'appello però al governo anche "dell'abbattimento della burocrazia grande nemico di chi fa impresa e grande nemico di chi vuole investire in Italia". 

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