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Porto e trasporti

Al via ad una nuova gara per cessione Piaggio Aero e Piaggio Aviation
3 minuti e 7 secondi di lettura
di Aurora Bottino

VILLANOVA D'ALBENGA - A poche settimane di distanza dall'insediamento dei due nuovi commissari Carmelo Cosentino e Davide Rossetti, chiamati a integrare l'organo commissariale guidato dal commissario unico Vincenzo Nicastro, e dopo averne ricevuto autorizzazione dal ministero del Made in Italy, prende il via la nuova gara per la cessione degli asset di Piaggio Aero e Piaggio Aviation, le due società in amministrazione straordinaria che operano sotto il marchio Piaggio Aerospace.

Con la pubblicazione del relativo annuncio che apparirà domani su alcune testate economico-finanziarie italiane e internazionali oltre che sul sito dell'amministrazione straordinaria, si riaprono dunque ufficialmente i termini per manifestare interesse all'acquisizione dei complessi aziendali del Gruppo. Secondo il bando, i nuovi soggetti interessati a rilevare gli asset delle due società, che costituiscono dal punto di vista industriale un unicum, avranno tempo sino al 12 giugno 2023 per inviare la documentazione richiesta. Scaduto tale termine, solo i soggetti ritenuti idonei verranno autorizzati ad accedere per circa trenta giorni alla data room per la due diligence. Si procederà poi alla sollecitazione di offerte vincolanti, per arrivare alla selezione dell'offerta più congrua. Il ministro Adolfo Urso ha contestualmente prorogato di un anno il termine per l'esecuzione del Programma di cessione dei beni, che risulta ora fissato al 13 maggio del 2024.

"Il nostro obiettivo - hanno dichiarato i commissari straordinari - è cercare la migliore soluzione industriale per Piaggio Aerospace nel più breve tempo possibile, individuando un potenziale acquirente anche internazionale che, oltre a riconoscere il giusto valore del Gruppo, possa garantire continuità produttiva, competenza specifica, mantenimento dell'occupazione e affidabilità finanziaria". Piaggio Aerospace si presenta ai potenziali investitori con un backlog, tra ordini e impegni, che ad oggi è pari a circa 556 milioni di euro.

"Su nostra richiesta i Commissari hanno evidenziato che, rispetto a ricostruzioni giornalistiche sollevate dal gruppo Greran, non si lasciano intimorire in quanto si sono mossi sempre nel rispetto della Legge - commenta Antonio Apa, coordinatore Uilm Liguria -. Inoltre ci hanno dato due ottime notizie. L'avvio della procedura del terzo bando produrrà i suoi effetti a fine giugno 2023, l'altra, non secondaria, che la procedura proseguirà fino al 12 maggio 2024 e non fino al 12 maggio 2023. Rispetto a questo quadro, la Uilm si auspica che intervengano più soggetti per acquisire Piaggio; gli istessi devono sapere che l'acquisto della società non può essere un elemento benefico e devono anche sapere che nel 2017, su proposta dell'allora Ministro della Difesa Roberta Pinotti, il Governo deliberò l'adozione del decreto del Presidente del Consiglio di esercizi di poteri speciali in relazione al procedimento concernente l'operazione di cessione".

Continua Apa: "Per questo ritengo che chi è intenzionato all'acquisto di Piaggio deve presentare una proposta seria che va dall'esborso finanziario, sulla valutazione della cessione che daranno i Commissari dopo attente verifiche finanziarie, un progetto industriale che tenga conto della salvaguardia industriale ed occupazionale, dell'unitarietà del sito e un piano industriale con relativo sviluppo nell'arco di un triennio, e un valore aggiunto determinato da un notevole carico di lavoro rispetto ai carichi attuali. Queste sono le vere discriminanti di cui i possibili acquirenti devono tener conto. Piaggio è una grande società del sistema paese, per questo è necessario che rispetto a questa delicata fase che si apre il ministro del Mimit convochi rapidamente le OO.SS. a mio giudizio sulla base di due questioni: 1) vigilare sui progetti industriali con le dovute garanzie che i possibili acquirenti devono assicurare. 2) il fatto che se l'operazione di cessione non dovesse andare a buon fine, è necessario individuare un percorso industriale con il Ministero che vada nella direzione di chiedere l'intervento di Leonardo oppure individuare dei privati del settore accompagnati per un triennio da CdP oppure da Invitalia. Queste sono le condizioni essenziali per far si che non venga svenduta o addirittura liquidata una grande società industriale di cui il sistema paese non può fare a meno".

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