Saint Nazaire (Francia) - Msc Cruises ha presentato ai Chantier de l'Atlantique di Saint Nazaire, nel nord ovest della Francia, la 22esima nave della propria flotta: l'ultima nata si chiama Euribia ed è la nave ambientalmente più sostenibile dell'intera industria crocieristica mondiale. Ne abbiamo parlato con il Managing Director della compagnia, Leonardo Massa.
Una nuova nave è insieme una grande opportunità e un significativo impegno.
“Si è vero, e anche una grande festa. Qui a Saint Nazaire abbiamo celebrato due grandi eventi: da un lato la consegna di Msc Euribia, una nave che conferma il nostro impegno verso le 'emissioni zero', dall'altro la cerimonia della moneta di Msc World America, l'ammiraglia che sarà pronta nel 2025”.
La sostenibilità resta la parola chiave del vostro progetto complessivo.
“Certamente, ne abbiamo fatta anche una campagna televisiva che contiene una dichiarazione molto forte: nel 2050 arriveremo alle emissioni zero. Questo obiettivo così ambizioso cammina su due binari: i nostri investimenti, ovviamente, insieme alla capacità di innovazione della produzione industriale, oggi in grado di realizzare navi sempre più sostenibili. Negli anni abbiamo già fatto passi importanti, tra il 2018 e il 2022 abbiamo ridotto le emissioni del 40%, oggi facciamo uno step ulteriore sperimentando tecnologie che non sono ancora disponibili nell'industria civile, come ad esempio le fuel cell istallate su World Europa”.
L'esperienza del Covid è completamente dimenticata o vi ha lasciato qualcosa?
“Il Covid è certamente dimenticato dal lato consumatori ma ha lasciato comunque moltissimo: sicuramente un ricordo indelebile e il segno di chi ha avuto la capacità di ripartire per primo. Il sistema Italia ha impartito una lezione a livello mondiale facendo ripartire per prima le crociere grazie a un lavoro di squadra straordinario che ha coinvolto compagnia e istituzioni”.
In cosa Msc si sente diversa rispetto alle altre compagnie?
“I due elementi distintivi di Msc sono i valori familiari che sono nel nostro Dna, chiari e condivisi dalla cima della piramide fino alla base e poi avere messo le persone al centro del nostro lavoro: lo abbiamo fatto a 360 gradi, sia in riferimento ai nostri ospiti che al personale”.
Oltre a World America, ammiraglia in costruzione qui a Saint Nazaire, i vostri investimenti puntano sul lusso: com'è nata questa idea?
“Un punto di svolta nel nostro piano industriale è stato il saper guardare non solo al mercato crocieristico ma al mercato delle vacanze nel suo complesso. Allo stesso modo pensiamo che nell'industria delle vacanze di lusso ci sia uno spazio che vogliamo provare a occupare con le nuove navi della classe Explora Journey. E' una scommessa che portiamo avanti con dedizione e impegno e che renderà disponibili sul mercato nuove navi pensate per garantire un'esperienza unica”.
Con i Chantier de l'Atlantique di Saint Nazaire avete un rapporto molto stretto, lo stesso si può dire della vostra relazione con l'italiana Fincantieri: come scegliete i vostri fornitori?
“La scelta dei cantieri è dettata da elementi legati alla disponibilità di slot per la costruzione di nuove navi, alla relazione che si è creata negli anni con i costruttori e alle condizioni che vengono messe in atto affinché le navi possano essere costruite. La costruzione ha un impatto economico molto importante, sia sul piano strettamente finanziario che su quello occupazionale. Sia per Saint Nazaire che per Fincantieri si sono create le condizioni per poter operare e i rapporti si sono fortemente consolidati nel corso degli anni”.
Chiudiamo con Genova, la casa di Msc nel Mediterraneo.
“Genova è il nostro home port: è vero, qui ci sentiamo a casa, siamo cresciuti tantissimo insieme negli ultimi 20 anni. Le nostre navi sono a Genova 12 mesi all'anno, una cosa importantissima specialmente per le ricadute positive che hanno nei mesi invernali. Il rapporto con le istituzioni locali e regionali è ottimo e guardiamo con ottimismo al prossimo futuro. I dati del 2023 li consuntiveremo ovviamente a fine anno ma contiamo comunque di movimentare più di un milione di ospiti: si tratta di una grande opportunità anche per il territorio. Le navi da crociera stanno tipicamente poche ore sul territorio, l'ospite può solo assaggiarlo, ma poi può tornare per conoscerlo meglio. E' un'opportunità che le amministrazioni locali possono cogliere per migliorare in chiave di attrattività turistica”.