GENOVA - Ci sono molte perplessità da parte della Culmv sulla realizzazione del tunnel subportuale di Genova, soprattutto per quanto riguarda l'operatività del porto durante i cantieri. Come spiega a Primocanale il console Antonio Benvenuti: "Pensavo che ci fosse un confronto e una discussione aperta per affrontare alcuni problemi e quando le cose sono partite sarà tardi. Non c'è dibattito, non si parla con nessuno e si va avanti. Che riflessi ci sono per il porto? Ad esempio c'è un Centro smistamento merci legato al terminal Gmt, con una ventina di dipendenti e con cui lavoriamo anche noi talvolta. Verrà abbattuto. Ora si tratterà per un indennizzo, peraltro chi lo pagherà? L'aumento dei pedaggi? Ma i lavoratori dove vengono ricollocati? Si trova un'altra area? Ma dove che non ci sono spazi? Questo è un primo aspetto. A me interessa in termini occupazionali che cosa succederà, anche i sindacati hanno perplessità. Si potrebbero considerare delle varianti.
Poi si prosegue nella zona delle officine piccole e medie sotto la sopraelevata, dei cantieri San Giorgio... Vianello ha detto che li ospita ma poi cosa succede? Poi c'è un'altra cosa che mi preoccupa: si faranno i primi rilievi a San Benigno, e poi ogni passaggio successivo si presenterà ogni volta un problema.
Poi si userà la talpa come per il Terzo Valico, ma allora la viabilità si rischia che si intasi, perchè c'è tutto il traffico per il terminal crociere e traghetti, e se si blocca tutto? Come si fa ad andare a lavorare? Sappiamo che la viabilità è fragile, se si blocca anche solo un camion si blocca tutto. Non mi quadra questa situazione, non se ne parla a sufficienza. A meno che non mi convincano che si sono presi in considerazione tutti questi aspetti".