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Porto e trasporti

Restano da affrontare alcuni tavoli tecnici, il parere definitivo spetta alla Conferenza dei Servizi. I tubi passeranno nei territori comunali di Vado Ligure, Quiliano, Carcare, Cairo Montenotte e Altare
2 minuti e 31 secondi di lettura
di Riccardo Olivieri

GENOVA - Il percorso delle tubazioni collegate al rigassificatore è stato definito e si aspetta il parere conclusivo della Conferenza dei Servizi: è questa la notizia che emerge dal primo incontro tra Regione Liguria e i sindaci dei comuni interessati dal trasferimento del rigassificatore al largo di Vado Ligure. Il passaggio avverrà quindi nei comuni di Vado Ligure, Quiliano, Carcare, Cairo Montenotte e Altare, i cui sindaci erano presenti alla conferenza insieme al presidente della provincia Pierangelo Olivieri e il sindaco di Savona Marco Russo, il cui comune fa parte dell'Autorità Portuale di Sistema del Mar Ligure Occidentale.

"C'è un tracciato piuttosto articolato ma le tubazioni passano già sotto i centri abitati. La maggior parte della tubazione è già esistente, verrà semplicemente aggiornata e migliorata" annuncia il presidente di Regione Liguria e commissario straordinario per l'opera Giovanni Toti.

Infatti, come confermato dalla sindaca di Vado Ligure Monica Giuliano, verrà utilizzata una parte dell'impianto di Tirreno Power. "L'asse è molto definito - spiega Giuliano -. Oggi è stato illustrato il percorso, quindi l'asse che prevede un offshore a 4 km, quindi non in banchina ma lontano dal territorio, e si collegherà con una parte di infrastruttura che già esiste ma non è più in uso, una parte verrà invece realizzata ex novo". Il rigassificatore arriverà in Liguria nel 2026 e resterà al largo delle nostre coste per 17 anni, tratterà circa 5 miliardi di metri cubi di gnl (gas naturale liquido) ovvero il 7% del fabbisogno nazionale.

"Si tratta di un'opera che porta il comprensorio savonese al centro dell'attenzione nazionale - dichiara il presidente della provincia Pierangelo Olivieri -. È l'occasione per fare una sintesi e riprendere progetti e interventi che sono sul territorio da troppo tempo e finalmente dargli attuazione, senza trascurare i profili di sicurezza e impatto ambientale".

Sono state previste opere compensative, che saranno in discussione dopo l'ok definitivo al progetto. Sul territorio però ci sono già numerosi interventi in corso: l'ultimo miglio per il rafforzamento dei collegamenti porto-città, le reti ferroviarie, e le connessioni con reti autostradali (parco autostradale di Vado Ligure, viabilità industriale, nuovo svincolo autostradale e casello di Bossarino, completamento dell'Aurelia bis, individuazione aree di sosta e aree retro portuali per automezzi in accesso ai bacini portuali); il completamento degli interventi inerenti all'Accordo di programma di Vado Ligure (28/09/2018); l'attivazione della Zona logistica semplificata di Vado Ligure nell'ambito della Zls.

Non ci sono preoccupazioni sulla sicurezza: "La storia dei rigassificatori dice che non ci sono state esperienze negative in nessuna parte del mondo - spiega Paolo Lambertini, sindaco di Cairo Montenotte -. Non sappiamo come si evolverà l'energia ma sicuramente ad oggi questo è un impianto che porta un beneficio".

La Golar Tundra di Snam scaricherà il gas attraverso una condotta sottomarina e sotterranea lunga 4,2 chilometri fino al punto di approdo dell’impianto a terra, all’interno della Tirreno Power. Tutte le opere si realizzeranno al di fuori del Sito Rete Natura Fondali Noli-Bergeggi, senza intercettare alcun habitat di interesse comunitario. I tracciati di terra di collegamento alla Rete Nazionale Gasdotti intesseranno i territori di Vado Ligure, Quiliano, Altare, Carcare e Cairo Montenotte.

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