GENOVA - Il viceministro alle Infrastrutture e ai Trasporti Edoardo Rixi, intervistato in esclusiva da Primocanale da Maurizio Rossi, fa il punto sulle grandi opere in corso e in progetto per la Liguria. Tante notizie, tante rivelazioni fatte dal viceministro: focus a 360 gradi sulla situazione delle infrastrutture della Liguria che fa i conti con l'isolamento legato in prima battuta al caos autostrade. Tanti i temi affrontati: dalla Gronda al Terzo Valico, dal caos autostrade al futuro dell'aeroporto passando per il quadruplicamento ferroviario verso Milano.
Sulla Gronda Rixi è netto: "Fare una revisione del tracciato è un qualcosa di non possibile" mentre sulla situazione delle autostrade spiega che "nei prossimi vent'anni raggiungeranno una fase critica, in parte alcune opere dovranno essere demolite e poi ricostruite, questo presuppone che dovranno essere realizzati in parte dei bypass alternativi altrimenti il rischio è che lasceremo una situazione infrastrutturale di completa decadenza" e ancora: "Fino al 2032 sarà un periodo di lacrime e sangue".
Per quanto riguarda il Terzo Valico il viceministro sottolinea l'importanza di concluderla entro il 2026 altrimenti il Paese dovrà dare 4 miliardi all'Europa. Sul progetto del tunnel subportuale e il futuro della Sopraelevata di Genova rimanda tutto a tra sei anni quando il tunnel tra levante e ponente sarà completato secondo il progetto. Rixi parla anche del quadruplicamento ferroviario verso Milano: "Entro il 2024 puntiamo ad aver appaltato tutti i lotti in modo da terminare i lavori entro un paio d'anni dopo il 2026". Sull'aeroporto di Genova il viceministro apre alla possibilità della realizzazione di una seconda pista e spiega: "Può crescere ancora, il collegamento con la ferrovia è fondamentale".
GRONDA E SISTEMA AUTOSTRADALE - Il viceministro Rixi spiega: "Tutte le cose che si rinviano sempre non generano fiducia nella popolazione. Si parla di quest'opera da moltissimo tempo, la prima ipotesi è degli anni Ottanta. L'Italia anziché schiacciare sull'acceleratore ha schiacciato sul freno. Gli ultimi progetti risalgono al 2017, poi l'iter si è fermato. Oggi abbiamo il sistema autostradale più vecchio d'Europa, risale ai primi anni Settanta. Nei prossimi vent'anni raggiungeranno una fase critica, in parte alcune opere dovranno essere demolite e poi ricostruite, questo presuppone che dovranno essere realizzati in parte dei bypass alternativi altrimenti il rischio è che tra vent'anni lasceremo una situazione infrastrutturale di completa decadenza. I materiali infatti hanno una decadenza che fa sì che hanno una vita utile oltre alla quale continuare a mantenerli porta con sé oltre a costi alti anche dei rischi statico-dinamici importanti. Cosa facciamo adesso? Noi abbiamo chiesto alla Commissione Europea di non cantierizzare nel periodo di maggior flusso autostradale. Autofiori è quella più indietro e ci sono grossi problemi anche sulla A6 tra Altare e Savona. Il sistema infrastrutturale liguri è il più complesso d'Europa (per quanto riguarda autostrade e ferrovie ndr). Considerando anche la rete Anas abbiamo gli investimenti pro capite più alti d'Italia. Il problema è che gli Appennini li dobbiamo bucare. Geologicamente è difficile perché le Alpi si inseriscono con gli Appennini. E' un tema di progettazione particolarmente complesso. Anche fare una revisione del tracciato della Gronda è un qualcosa di non possibile, il problema è che anche un nuovo progetto richiederebbe tempi lunghi, almeno 5-6 anni solo di progettazione. Parliamo dell'opera più complessa d'Europa in ambito autostradale. Stiamo lavorando per migliorare la rete Anas nel savonese e nell'imperiese. Abbiamo l'adeguamento dell'Armo-Cantarana, un lavoro che si può fare in 4-5 anni e che consentirebbe alla provincia di Imperia di avere uno sbocco oltre l'Appennino. Altri opere di potenziamento della rete sono ipotizzabili nel savonese per oltrepassare il collo di bottiglia a Sassello".
AUMENTO PEDAGGI - "Il rischio - spiega Rixi a Primocanale - è che si verifichi l'aumento dei pedaggi prima che le opere siano pronte. Dobbiamo evitarlo. Ogni aumento del pedaggio si scarica su tutta la filiera produttiva e costringe il governo a mettere del cash per calmierare il pedaggio. Questo è un vero e proprio regalo ai concessionari. Fino al 2032 sarà un periodo di lacrime e sangue. Per quella data finiranno tutte le situazioni a livello italiano se agiremo celermente, sulla Liguria un po' prima probabilmente. In Liguria abbiamo necessita di spostare il traffico merci sul mare anche nelle trasversalità. Dobbiamo potenziare il traffico ferroviario e togliere i camion dalle autostrade. Dal 2026 pensiamo di migliorare sensibilmente anche il traffico autostradale. Per esempio si potrebbe pensare di far passare il traffico diretto dalla Toscana alla penisola iberica via mare, facendolo imbarcare alla Spezia e sbarcare a Marsiglia. E poi si può lavorare con le nuove strumentazioni per anticipare le code e capire dove queste si formeranno" spiega Rixi.
SOPRAELEVATA E TUNNEL SUBPORTUALE GENOVA - "In questo caso spetta al Comune. La cosa più saggia, e lo dico da genovese, è di spostare l'argomento a tra sei anni quando avremo il tunnel, e affrontare il tema delle intersezioni - spiega Rixi riferendosi al progetto del tunnel subportuale con lo svincolo per via Madre di Dio e la discussione sull'abbattimento di una parte della Soprelevata -. Le modifiche al progetto si possono fare anche alla fine".
TERZO VALICO - "Il tema della talpa bloccata è stato superato - precisa Rixi -, ora dovremo aumentare l'intensità dei lavori per concluderli in tempo. Abbiamo infatti un vincolo, l'opera deve essere finita e collaudata entro giugno 2026, altrimenti il governo italiano dovrà dare 4 miliardi all'Europa. Su quest'opera ci sono stati dei problemi anche di tracciato che è stato sbagliato vent'anni anni fa. Ora con i lavori fatti siamo oltre all'80%. Il problema vero è che per 3 km siamo passati sulla faglia tra le Alpi e gli Appennini in un punto dove la pressione è enorme e per questo abbiamo dovuto sostituire parte della talpa, situazione che ha portato ad un allungamento dei tempi. Sono anche stati sostituiti anche i conci, prima si procedeva al montaggio di uno ogni 40 metri ora invece uno ogni metro e mezzo. Il problema si è verificato nella canna di una delle gallerie, ma per ragioni di sicurezza dell'opera stessa abbiamo bisogno di avere anche l'altra galleria per averle collegate: in caso di incidente è fondamentale".
QUADRUPLICAMENTO - "Da Rogoredo a Pavia l'opera è già stata consegnata ai lavori e finirà nel 2026. In questo caso stiamo lavorando per spostare i pendolari che rimangono su una parte della linea e le altre servono per i treni a lunga percorrenza. Questo consentirà prestazioni non elevatissime. Ci sono anche problemi di edificazione. Siamo riusciti a portare la velocità a 180km/h per i treni classi serie C e 200km/h per i treni di classe P. Sulla linea tradizionale stiamo velocizzando il percorso per portarlo a 200km/h. Tra Tortona e Voghera ci sarà entro settembre di quest'anno il dibattito pubblico e nel 2024 l'assegnazione dei lavori. Da Voghera a Pavia nel 2024 verrà messo tutto in appalto in modo da avere tutti i lotti appaltati entro la fine del 2024 o al massimo all'inizio 2025 in modo da arrivare alla fine lavoro entro due anni dopo il 2026".
AEROPORTO DI GENOVA - "La scadenza della proroga della concessione dal 2026 è stata prorogata al 2029 - spiega Rixi -. Enac ha detto che non è possibile portare avanti una nuova proroga quindi si dovrà andare a bando che si potrebbe anche anticipare in modo da avere una previsione di investimento a breve per i prossimi 40-45 anni. Manca però un socio industriale ma questo è un tema dei soci dell'aeroporto non del ministero. Il Colombo già oggi potrebbe arrivare ad avere un traffico di 2 milioni di passeggeri (ora è a 1 milione e mezzo). Serve sicuramente una crescita della domanda" spiega Rixi parlando della notizia data da Primocanale sulla possibile realizzazione di una seconda pista nell'aeroporto. "Serve un collegamento diretto con la ferrovia ed è bene scorporarlo dal progetto Erzelli. Il Colombo deve essere l'aeroporto di tutta la Liguria non solo di Genova. Bisogna investire sull'aeroporto".
CONTINUITÀ TERRITORIALE - "E' un tema da cavalcare - commenta il viceministro alle infrastrutture Rixi -. Il problema è che la continuità territoriale non aumenta il numero di voli. Inoltre Ryanair ha detto che vorrebbe togliere alcuni voli da Genova. Noi dobbiamo collegare bene il traffico crocieristico. Sul prezzo del biglietto sono d'accordo anche se rispetto al passato oggi i prezzi sono calati".