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Porto e trasporti

1 minuto e 6 secondi di lettura
di R.O.

LA SPEZIA - Un carico di munizioni prodotte dalla ditta italiana Fiocchi, regolarmente caricato sulla nave Eolika al porto di La Spezia e destinato a Santo Domingo, è finito nelle mani di organizzazioni criminali. La nave è stata quindi fermata nel porto di Dakar dalle autorità senegalesi, insospettite da strani movimenti attorno alla nave.

"Quanto avvenuto dimostra che imbarcare merci delicatissime come le armi, sebbene regolarmente autorizzate dalle autorità competenti, non basta a impedire che possano diventare oggetto di traffici illegali", afferma Mario Sommariva, Presidente della Autorità di Sistema Portuale Mar Ligure Orientale. "Il rischio che carichi sensibilissimi possano essere distolti per destinazioni e fini diversi da quelli consentiti dalla giurisprudenza italiana è reale".

"Per dare maggiore e piena efficacia alla legge sul controllo dell’esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento - prosegue Sommariva - sarebbe necessario integrarla con una norma che preveda l’obbligo di adeguata certificazione per i vettori marittimi di queste tipologie di merci, che effettuano i trasporti dal nostro paese. Senza porre limitazioni al commercio internazionale potrebbero essere individuati degli standard minimi qualitativi, ivi comprese idonee garanzie e fideiussioni, a cui il naviglio impiegato dovrebbe rispondere. Un simile dispositivo potrebbe permettere alla catena logistica dell’industria italiana delle armi di arginare pericolose infiltrazioni, che trasformano le necessità di sicurezza dei popoli in tempo di pace, in guerre e conflitti".